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TORNA IL 4 e 5 OTTOBRE L’EUROBIRDWATCH

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locandina_eurobwIL PIU’ IMPORTANTE EVENTO EUROPEO DEDICATO AL BIRDWATCHING.

LA  LIPU  PROPONE  LE  AREE  NATURALI  AL  PUBBLICO

 Appuntamento con la LIPU alle zone umide di Capitanata : LAGO SALSO  e SALINE di Margherita di Savoia 

Torna questo fine settimana l’“EuroBirdwatch”, il più grande evento europeo dedicato al birdwatching. La manifestazione, che si svolgerà contemporaneamente in tutti i paesi europei, si terrà anche in Italia in molte aree naturali del Paese. A livello nazionale EuroBirdwatch è patrocinata dal Corpo forestale dello Stato, da FederParchi e dal Ministero Ambiente.

L’EuroBirdwatch, coordinato da BirdLife International, la più grande rete mondiale di associazioni per la tutela della natura e degli uccelli selvatici (LIPU è il rappresentante italiano), prevede il coinvolgimento di partecipanti nell’osservazione diretta della fauna selvatica.

Protagonisti indiscussi in questo periodo sono ovviamente gli uccelli migratori che si spostano dal nord europa verso sud transitando e sostando anche in Italia: Fenicotteri, Falchi di palude, Anatre, Aironi saranno quindi tra gli animali osservabili.

Localmente, la LIPU propone due visite presso uno dei comprensori naturali tra quelli di maggiore interesse nel Mediterraneo, le zone umide del golfo di Manfredonia e precisamente:

>  DOMENICA  5 OTTOBRE, con il patrocinio del Parco Nazionale del Gargano e del Comune di Manfredonia, l’appuntamento è per le ore 9.30 presso l’ingresso dell’OASI LAGO SALSO nel Parco Nazionale, sulla Strada statale litoranea 159 (Manfredonia – Margherita di Savoia) al km 7,2.

>  SABATO 4 alle ore 15 e DOMENICA 5 alle ore 9.00, la visita è prevista alla Riserva naturale dello Stato delle Saline di Margherita di S.. Qesto evento gode del patrocinio del Comune di Margherita di Savoia e di AtiSale e della collaborazione del Corpo Forestale, gestore della Riserva.

EBW08_logoL’elenco completo degli eventi è pubblicato sul sito Internet www.lipu.it .

PER INFORMAZIONI sugli eventi in Capitanata : Tel. 339/5852908 (lago Salso) 338.6216349 (Saline)  – E-mail lipu.fg@tin.it

Foggia, 1 ottobre ’08                         LIPU – Sezione prov.le – Foggia

GIORNATA MONDIALE AMBIENTE: PRESENTATI OGGI A GRAVINA IN PUGLIA (BA) I RISULTATI DEL PROGETTO “UNA CASA PER IL GRILLAIO”

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REALIZZATO DALLA LIPU , CON LA FONDAZIONE PERETTI E LA COLLABORAZIONE DEL COMUNE DI GRAVINA IN PUGLIA.

Quest’anno l’occupazione dei nidi artificiali passerà dall’8% del 2007 al 20%

Si è tenuta questa mattina presso la scuola media Don Eustachio Montemurro, a Gravina in Puglia (BA), la presentazione dei risultati del progetto “Una casa per il Grillaio”, realizzato dalla LIPU-BirdLife Italia con il finanziamento della Fondazione Peretti e la collaborazione del Comune di Gravina in Puglia.

La mattinata ha visto la consegna dei premi del concorso “Una casa per il Grillaio”, un’iniziativa con la quale i ragazzi della scuola hanno realizzato, dopo una serie di incontri con gli operatori LIPU, una campagna di comunicazione sul Grillaio. Il primo premio è stato assegnato a Olga Tucci e Maria Pia Capriolo della classe 2° D della scuola Don Montemurro, che hanno realizzato un colorato portalettere/portamessaggi in cartoncino.

Tutti i lavori realizzati sono confluiti in una mostra, affiancata dai pannelli della LIPU, che descrivono la vita del Grillaio, il suo habitat, le minacce che ne insidiano la sopravvivenza.  Il Preside della scuola Matteo Fusilli è intervenuto con parole di apprezzamento verso l’iniziativa e ha invitato i ragazzi a continuare a coltivare il rispetto per la natura.

Il progetto prevedeva inoltre la realizzazione di due pubblicazioni, che sono state presentate durante la mattinata: “Il Grillaio, una specie globalmente minacciata”, un report sulla presenza del Grillaio nelle gravine pugliesi, e “Il Grillaio, un amico di città”, quest’ultima interamente dedicata ai lavori realizzati dai ragazzi della scuola Don Montemurro.

Pino Giglio, coordinatore locale “Una casa per il grillaio” e Filippo Bellini della LIPU hanno di seguito presentato i risultati del progetto. Nel 2007, tra febbraio e marzo 2007, la LIPU ha installato 200 nidi in legno in alcuni centri abitati dell’Alta Murgia, tra Puglia e Basilicata, metà dei quali a Gravina in Puglia e gli altri ad Altamura, Acquaviva delle Fonti, Cassano e Laterza, Nel complesso, sono stati 16 i nidi artificiali utilizzati dal Grillaio per terminare la nidificazione, pari all’8% dei nidi totali installati. “Secondo i primi controlli effettuati durante l’inizio della nidificazione 2008 – ha spiegato Pino Giglio – la percentuale di occupazione dei nidi salirà quest’anno al 20%, mentre l’anno prossimo prevediamo un ulteriore aumento, pari al 60% del totale dei nidi installati”.

La popolazione di Grillaio del comprensorio delle gravine dell’arco ionico, all’interno delle quali ricadono i centri abitati rappresentati dal progetto, rappresenta il 25% della popolazione italiana della specie e il 4% di quella europea.

Nei centri abitati il Grillaio soffre della riduzione dei luoghi adatti alla nidificazione a causa degli interventi per impedire l’accesso negli edifici del colombo domestico e della ristrutturazione degli edifici storici e delle chiese, che avevano rappresentato per anni un rifugio ideale per costruire il nido. Per trovare cibo il Grillaio frequenta la steppa (pseudosteppa mediterranea), un habitat largamente presente nell’area e che, soprattutto in prossimità delle colonie di nidificazione, rappresenta un ambiente chiave per la conservazione della specie. Nell’area appulo-lucana il Grillaio è presente con 8-12mila individui, osservati ai dormitori notturni nel periodo post- riproduttivo. Di grande spicco è la colonia di Grillaio a Matera, che con oltre 1.000 coppie nidificanti rappresenta la maggiore colonia in Italia e in Europa. A livello europeo il Grillaio conta tra le 25mila e le 42mila coppie, di cui tra le 12 e le 20mila in Spagna e 3.600-3.800 in Italia.

5 giugno 2008              Ufficio Stampa    LIPU-BIRDLIFE ITALIA

IL TAR SUL PARCO DEL GARGANO: RICONSEGNA LA POLTRONA AL PRESIDENTE MA LASCIA IRRISOLTI I PROBLEMI

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La sentenza del TAR Puglia, osservano LIPU e WWF, restituisce a Gatta la poltrona di presidente del Parco del Gargano sulla base di aspetti procedurali che hanno esclusivo valore amministrativo ma che certamente non possono indurre alcun concreto effetto positivo sulla grave situazione nella quale versa il territorio e la natura dell’area protetta.

A prescindere dagli esiti giudiziari, permangono, infatti, le annose ed inconfutabili problematiche sollevate dalle associazioni ambientaliste relativamente alle carenze sulla tutela ambientale che vanno dal diffuso abusivismo edilizio e relativa assenza di abbattimenti nonostante la disponibilità dei finanziamenti ministeriali alla mancata adozione del Piano del Parco che rappresenta lo strumento fondamentale per la tutela e la valorizzazione del territorio.

A proposito di questo basilare strumento di pianificazione, LIPU e WWF osservano che in soli due mesi il commissario straordinario ha rimesso sul tappeto la questione, riprendendo l’incartamento e riavviando l’iter di approvazione impaludato dall’agosto del 2005. Le stesse associazioni ricordano che in un incontro del 2006 con gli ambientalisti, le ultime parole famose dei vertici del Parco furono “…entro dicembre il Piano sarà adottato… al massimo entro febbraio 2007” !

Per LIPU e WWF sono anche preoccupanti le diffuse irregolarità amministrative, contabili e finanziarie nella gestione dell’Ente rilevate dagli ispettori della Ragioneria Generale dello Stato.

Cosa succederà adesso? L’auspicio delle Associazioni, che è quello che dovrebbero avere tutti coloro che hanno veramente a cuore il Gargano, è che si possa giungere in breve almeno ad un Piano del Parco, non realizzato per effetto dei pesanti condizionamenti dei suoi nemici e delle lobby del cemento, ma che costituisca davvero la prima pietra per la rinascita di questo straordinario territorio.

Foggia, 25.04.2008         LIPU Sez. di Foggia         WWF Sez. di Foggia

Eolico selvaggio: la Regione rischia di peggiorare una situazione già pesante

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Italia Nostra, LIPU, VAS e WWF, denunciano un preoccupante atto regionale in dirittura d’arrivo in materia di valutazione di progetti eolici. Alla situazione in essere, infatti, già critica per le dinamiche aggressive con cui si manifesta, rischia di aggiungersi un ulteriore elemento di deregolamentazione.

Per le aree ZPS (Zone di Protezione Speciale) al momento vige il Regolamento Regionale 22/2007, adottato proprio per recepire le misure di tutela su tali aree ed evitare ulteriori procedure di infrazione comunitarie e conseguenti pesanti condanne della Unione Europea. Esso prevede l’interdizione per impianti eolici in una fascia di 500 mt (già insufficiente sul piano scientifico) dalle ZPS e comunque la Valutazione di Incidenza nel raggio di 5 km dai confini delle ZPS e delle IBA, (Important Birds Area), ovvero di quelle aree candidate a divenire ZPS e per le quali la UE impone di rispettare le stesse misure di tutela.

La Valutazione di Incidenza, inquadrata da precise norme, rappresenta una valutazione specifica per verificare gli interventi che si propongono e per garantire il mantenimento dei valori naturali di tali aree di estrema importanza per la biodiversità.

Il Regolamento Regionale sulle ZPS era stato oggetto di preventiva concertazione tra la Regione e le rappresentanze della società civile interessate al corretto governo del territorio. E pur tuttavia, le aspettative concordate su questo specifico punto non venivano pienamente garantite in fase di approvazione.

Oggi la Giunta Regionale si appresta a modificare il Regolamento in questione depotenziandolo miseramente, escludendo l’obbligo della fascia di rispetto e della V.I. per tutti i progetti eolici presentati prima dell’entrata in vigore dello stesso regolamento, anche se il parere ambientale è ancora in itinere e non è stato emesso !

In altri termini tale prescrizione diventerebbe solo coreografica: i progetti eolici a ridosso delle ZPS rientrano nella valanga presentata speculativamente entro il marzo dello scorso anno, già per aggirare un altro vincolo che fu introdotto, quello della Pianificazione su scala comunale, ovvero il subordine ai PRIE per i progetti successivi a quella data.

Italia Nostra, LIPU, VAS e WWF prevedono che, con la modifica prevista dalla Giunta Regionale, si perderà la possibilità di utilizzare un prezioso strumento di valutazione, se non altro sicuramente meno discrezionale e sommario delle valutazioni ambientali sin qui operate dagli organi regionali: su 1450 torri eoliche (2100 MW) realizzate o approvate positivamente al parere ambientale ad oggi, ben 1350 torri (oltre 1900 MW) hanno goduto dell’esclusione dalla procedura di VIA !

Fino alla fine del 2007 nessun progetto aveva ancora mai avuto un parere negativo, solo negli ultimi tre mesi hanno fatto la loro comparsa due pareri sfavorevoli, in seguito all’assoggettamento a VIA.

Come è evidente, la Regione dovrebbe prendere atto della situazione di fuori controllo con cui la dinamica dell’eolico si è imposta e si sta imponendo sulle piccole comunità e sulle aree sensibili per effetto delle cospicue somme finanziarie in gioco. Tanto dovrebbe bastare, se non ad introdurre elementi normativi di maggiore garanzia (ad es. come la VIA obbligatoria), almeno ad evitare ulteriori declassamenti delle esigue norme disponibili.

Italia Nostra, LIPU, VAS e WWF, nell’esprimere preoccupazione e forte contrarietà a questa modifica, evidenziano come tale atto andrebbe a sancire anche l’inutilità delle “concertazioni” tra l’associazionismo e il governo regionale sull’adozione dei provvedimenti normativi. Provvedimenti che, subito dopo, vengono sviliti con la rimozione dei punti più qualificanti.

Italia Nostra Puglia             LIPU Puglia             VAS Puglia             WWF Puglia

Eolico e (miseria) politica.

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 Quando permea il confronto democratico. E il futuro del territorio.

L’eolico industriale, è noto, è fonte di lauti guadagni per le società. Grazie alla scarsità di regole, gli interessi facili, in parte trasferiti sul territorio, condizionano anche il confronto democratico delle piccole comunità, a partire dai piccoli agricoltori per finire al cittadino, magari abbagliato dalla rimozione dell’ICI. Si parte dal basso, con i contatti e i contratti capestro, quelli che opzionano l’uso sulle aree, che si possono mercanteggiare con altre società e che inducono le aspettative finanziarie per gli agricoltori. Con il rischio ventilato dell’esproprio.

Allora le fonti rinnovabili diventano bandiera politica MA solo per il “denaro”, ormai unico parametro discriminante; nei consessi comunali e nei comizi di paese tutti sono paladini delle energie “pulite”.

Purché a fronte di succulente royalties! Sembra ormai che solo con quelle si possa mantenere la macchina pubblica ! E allora … più pale per tutti !… Ovunque e comunque.

Questo genere di dialettica, di politica che ha ben poco di ambientale, irrompe nella vita dei piccoli enti locali portando l’inganno della falsa ricchezza o il ricatto dei presunti, molto presunti, posti di lavoro. Insidia il pensiero della gente e condiziona le giunte comunali in maniera strisciante. Il Sindaco di una piccola comunità può dire di no a 20-30 famiglie investite da tali interessi?

Ci vuole coraggio. Quello della Politica vera, che fa del territorio e dell’ambiente il vero capitale per la popolazione e le sue generazioni.

Poche realtà coraggiose hanno deciso di programmare un futuro a lungo termine evitando la “consegna” irrimediabile del territorio in cambio di un effimero piatto di lenticchie.

All’accondiscendenza amministrativa-politica che ha determinato il degrado di interi comprensori come nei comuni di Roseto, Faeto, Troia, Rocchetta e tanti altri già ipotecati, fa da contraltare San Paolo di Civitate distinguendosi per cautela e illuminismo nella gestione dei propri valori territoriali irriproducibili (natura, storia, agricoltura di qualità, agriturismo, ecc).

A Bovino, invece, la situazione è emblematica! L’Amministrazione comunale è caduta mesi or sono, e le discussioni sull’eolico sono state determinanti: quale società, quale convenzione? Quante torri eoliche? Di più? Quanti soldi ? Di più?

Oltre 30 mln di euro il fatturato prevedibile solo per uno di quei progetti. Per la società.

La LIPU, cosi come Italia Nostra, nel frattempo inoltrava proprie “osservazioni” per controdedurre ai progetti presentati nell’agro bovinese.

Osservazioni mai trasmesse agli uffici Regionali, i cui dirigenti esprimevano i “soliti” pareri privi di V.I.A. senza voler prendere atto di un iter opinabile, nemmeno su palesi dimostrazioni della LIPU.

Per fortuna interveniva il sopraggiunto commissario prefettizio di Bovino che, con la libertà di non dover mediare interessi particolari, faceva salvi diritti giuridici inalienabili e invitava ad “annullare senza indugio” l’iter comunale illegittimo.

Oggi ecco le elezioni a Bovino e nel programma di uno schieramento candidato, si leggono le indicazioni previste per la gestione delle risorse con un chiaro obiettivo, a cui addirittura subordinare la realizzazione di tutti i punti programmatici presentati : ….. l’unica fonte certa e cospicua di finanziamento è costituita dalla realizzazione di parchi eolici e questa Amministrazione ha intenzione di realizzare gli stessi cercando di ottenere il massimo beneficio economico con il minor disagio ambientale possibile….

In altri termini, il costo obbligato perché si assuma il “dovere” di amministrare è quello di realizzare un po’ di piantagioni eoliche, di parchi eolici (non uno solo, naturalmente !).

Questo sbrigativo approccio al governo del territorio, in stretta funzione del denaro che se ne può ricavare, non può lasciare indifferenti e non può che rammaricare: implicitamente equivale ad affiggere il cartello “S-Vendesi” su uno degli ultimi agri comunali che fortunosamente non ha ancora conosciuto l’aggressione eolica.

La LIPU auspica che il voto delle piccole comunità, a Bovino come altrove, possa essere invece occasione per valorizzare un territorio che merita ben altre attenzioni, a beneficio della collettività, e non cada, invece, in quella pseudo-politica ambientale che si è imposta a margine di una  speculazione, paradossalmente proprio sulle fonti rinnovabili, a vantaggio di pochi. Questo genere di politica non può che essere definita come “miseria politica”.                                             

Foggia 10.04.2008                                             LIPU – Sezione prov.le Foggia