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Fermate i Cannibali. Fermate il Decreto.

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Dal Governo nuova ondata di “parchi”, quelli eolici che divorano i parchi veri.

LIPU alla politica: FERMATE  I  CANNIBALI !

Dalla LIPU pugliese lallarme, l’ennesimo da oltre 15 anni !!!! Nuovo saccheggio territoriale con la famigerata SEN, Strategia Energetica Nazionale approvata qualche mese fa dal Governo, e con il relativo Decreto Incentivi in arrivo alla Conferenza Stato Regioni.

Una SEN impacchettata con un contributo rinnovabile speculativo, orientato quasi totalmente al comparto elettrico e trascurandone altri ben più utili alla causa (trasporti, termico, ecc). Per tale atto, il Governo Gentiloni ha umiliato le leggi dello Stato sulla Valutazione Ambientale.

Avrebbe dovuto essere un normale “Piano” Energetico Nazionale da assoggettarsi, come tutti i Piani, a VAS, Valutazione Ambientale Strategica, al fine di verificarne la sostenibilità. Invece è stato scandalosamente aggirato tale obbligo, definendo “Strategia” quello che dovrebbe essere un “Piano”! E cosi nessuna preventiva valutazione territoriale, ambientale, paesaggistica ma solo obiettivi finalizzati a legittimare nuovi succulenti sussidi per le società energetiche.

E sulla scia della SEN fuorilegge, in chiusura di legislatura il Governo ha avviato l’iter di un nuovo Decreto per incentivi (ventennali!) a nuovi impianti rinnovabili per ben 6000 MW di capacità. La bozza sta per essere sottoposta al parere della Conferenza Stato – Regioni, dove si misurerà la moralità dei Governi regionali.

La LIPU pugliese ha trasmesso una argomentata nota (vedi nota) al Governatore Emiliano, alla Giunta Regionale e ai Consiglieri Regionali, rivolgendo un appello affinché non sia replicata la brutta esperienza del 2015 sul precedente Decreto di incentivazione per centinaia di MW.

In quella occasione la Regione lasciò passare l’atto senza sbattere i pugni sul tavolo, ignorando le richieste della LIPU. E cosi altre aree furono crocifisse. Questa volta sono 6000 i MW in ballo, in gran parte eolico, che travolgeranno la Puglia !

Le Regioni hanno l’obbligo morale di fermare  i “parchi” cannibali e difendere quel che rimane dei propri territori – è l’appello di Enzo Cripezzi della LIPU – altrimenti i politici saranno ricordati come coloro che hanno consegnato altri territori alla prostituzione. Emiliano ponga una vertenza non negoziabile in Conferenza Stato Regioni: BASTA prebende alla speculazione! Quei fiumi di denaro vanno dirottati verso opzioni serie di lotta ai gas serra, non invasive e più efficaci, con il concorso e al servizio dei cittadini. Intervenire sul rubinetto dei sussidi è il modo più efficace per contrastare questa aggressione, visto che i Regolamenti, il Piano Energetico e il Piano Paesaggistico regionali sono sempre più carta straccia”.

L’odore dei soldi ha già indotto le società eoliche a presentare numerosi, ulteriori, giganteschi progetti alla V.I.A. che ora è Ministeriale, prefigurando “regali” governativi alle società eoliche.

Nuove piantagioni di macchine eoliche gigantesche (i parchi finti),eolico-prov-fg-e-confini-bat come quelle che hanno ucciso sul nascere e rimpiazzato il Parco Regionale dei Monti Dauni per migliaia di ettari. Cosi come stanno assediando a terra e a mare il Parco del Gargano e le Saline di Margherita di Savoia, hanno sfigurato la visuale di Castel del Monte nel Parco dell’Alta Murgia. Stanno decontestualizzando i parchi archeologici in Salento con l’espianto di centinaia di ulivi, l’abbattimento di muretti a secco, l’umiliazione delle Pajare cosi come in Capitanata (Pinuccio di Striscia docet). Nuove centrali eoliche stanno per recintare anche le aree protette a S. Paolo di Civitate, a Bovino, a Cerignola… o il Parco delle Gravine tarantine. Mentre il solare termodinamico sta per mangiarsi oltre 100 ettari a S. Severo

Sembra grave? E invece lo è di più!!!! conclude Cripezzi Ai tanti  progetti in arrivo al Ministero, è da aggiungere la valanga di impianti non realizzati ma già autorizzati negli anni dalla Regione, nonché quelli autorizzati o in valutazione presso le Province (improvvidamente delegate dalla Regione dal 2008). Impianti che non aspettano altro che nuovi sussidi !

E’ intollerabile l’imposizione dittatoriale di tecnologie di generazione energetica come l’eolico che, malgrado migliaia e migliaia di pale e i consumi ridotti dalla crisi, contribuisce per l’1,4% sul fabbisogno energetico totale dell’Italia !

Puglia 26.3.2018                                         LIPU Onlus – coord. della Puglia

Eolico. Da Consiglio dei Ministri decisione inqualificabile per favorire centrali in Puglia

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Decisivo evitare nuovi incentivi e tassare le mega rendite in atto.

 E‘ dalla Puglia e dalla Capitanata martoriata la reazione della LIPU alla decisione assunta nell’ultimo Consiglio dei Ministri, con cui è stato espresso parere favorevole per diversi progetti eolici (vedi link). Questi impianti si aggiungono al mare magnum di progetti eolici che, sebbene non ancora realizzati, hanno pericolosamente acquisito titoli autorizzativi e spingono sul ventre molle della eolico monti daunipolitica per aprire un nuovo fiume di sussidi.

La L.241/90 dispone che in caso di stallo della conferenza di servizi causato da un conflitto tra enti preposti ad esprimere pareri qualificati (ambiente, paesaggio, archeologia, salute pubblica…), l’Autorità deputata ad rilasciare l’autorizzazione finale, ovvero l’ufficio Energia della Regione, rimetta la decisione al Consiglio dei Ministri.

E’ quanto accaduto non per uno o due … bensì per numerosi di questi impianti eolici (non si comprende quanti) ricadenti in ben 6 comuni tutti nella Capitanata (Orsara, Foggia, S.Agata di Puglia, Rocchetta S. Antonio, Apricena, S. Severo) e uno a Palmariggi (Lecce).

I territori coinvolti sono già sintomatici di una situazione straordinaria dove la LIPU è impegnata da oltre un decennio contro l’aggressione eolica che ha spadroneggiato. Il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto adottare una valutazione all’insegna della cautela.

L’organo di Governo, attingendo a slogan e deduzioni prive di fondamento, non ha rispettato la dignità di territori già umiliati, né i pareri negativi espressi da alcuni Enti coinvolti, ribaltandoli senza il minimo equilibrio tra gli interessi in gioco.

Il riesame di tali procedimenti – afferma Enzo Cripezzi della LIPU pugliese – avrebbe dovuto tenere conto del carico sconcertante di piantagioni eoliche già rovesciato sul Mezzogiorno e nello specifico sulla Capitanata con tutte le inoppugnabili conseguenze: devastazioni senza precedenti, sperpero di risorse a vantaggio di pochi soggetti, risultati minimali nella lotta ai gas serra (e per l’economia del Paese) rispetto a quelli ottenibili con un diverso orientamento delle stesse risorse. Ciò che è stato salvato va difeso ad ogni costo.

Al momento tali impianti non saranno comunque realizzati. Dopo le sagre finanziarie di cui ha beneficiato la speculazione delle rinnovabili, non sono programmate ulteriori aste per attribuire nuovi lucrosi quanto immorali sussidi. E’ quindi plausibile che tali impianti andranno ad aggiungersi ad altri innumerevoli ancora non realizzati benché autorizzati, poiché privi di incentivi.

Tuttavia c’è un grave rischio – avverte Cripezzi –. Malgrado i precedenti penosi in termini di risultati e conseguenze, c’è ancora chi vorrebbe continuare ad insultare il Mezzogiorno dirottando nuove preziose risorse verso questa speculazione. E’ il caso del Presidente della Commissione Ambiente alla Camera, Realacci – tra i principali artefici del gigantesco degrado territoriale – che nei giorni scorsi ha artatamente promosso una pseudo “Indagine sulla Green Economy” per giustificare nuove prebende alla speculazione e osteggiata dalle associazioni più sensibili.

Nel Consiglio dei Ministri ha prevalso il disinteresse per i territori a vantaggio dei soliti noti. Lo stesso Realacci da tempo vede il Sud come mero ricettacolo per pale e pannelli, salvo prodigarsi in interrogazioni parlamentari (giuste ma strumentali) contro un impianto eolico (uno) in Umbria, bacino elettorale di suo interesse.

Ma irresponsabile è l’atteggiamento di parlamentari e uomini delle forze di Governo in Capitanata che vicini a tale, immane aggressione continuano a farsi girare i pollici.

Solo un paio di mesi fa, personaggi di spicco delle principali forze parlamentari e di governo (Emiliano e Fitto) gareggiavano a smarcarsi sulla questione eolica (vedi link) ma senza che arrivasse un impegno concreto per stoppare le ultime aste incentivanti di quest’anno e tassare le rendite immorali sui grandi impianti disseminati nelle campagne, come invocato dalle associazioni più sensibili al tema.

Dai politici pugliesi con responsabilità nazionali – concludono alla LIPU – aspettiamo ancora un segnale di civiltà.

Foggia, 23.9.2014                                            LIPU – Sezione prov.le Foggia