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Superstrada del Gargano: dopo il recente sopralluogo di Anas, Soprintendenza e commissioni VIA, Italia Nostra, LIPU e WWF ribadiscono opposizione al progetto.

Le associazioni ambientaliste “L’opera causerà più problemi che benefici e ci sono anche dati concreti che potrebbero impedirne la realizzazione”.

Italia Nostra, LIPU e WWF, dopo il preliminare sopralluogo di ANAS, Soprintendenza e membri di Commissione VIA, ribadiscono la ferma contrarietà al progetto del nuovo collegamento stradale tra Vico del Gargano e Mattinata. Si consolida la convinzione che ’opera, anziché portare benefici, rischia di infliggere gravi danni all’ambiente e al paesaggio unico del Gargano ma anche alla stessa economia: già oggi, sulla tratta esistente si lamentano cantieri perenni di ANAS, con gravi disagi e perfino incidenti. E si tratta solo di alcuni interventi di manutenzione!

Per l’occasione, esponenti di spicco hanno espresso autorevoli pareri contrari a questo progetto e prospettato soluzioni alternative più sostenibili, come il recupero dell’esistente e adeguati cambiamenti strutturali.

Menuccia Fontana, storica ambientalista del Gargano, anche sulla scorta della posizione assunta dal Consiglio Regionale e Nazionale di Italia Nostra, ha dichiarato: “L’istituzione del Parco del Gargano sembrava un’utopia; la sua realizzazione è stata possibile per l’impegno di giovani entusiasti del posto e uomini di cultura: Sabino Acquaviva, sociologo di Padova, Antonio Cederna, Gianluigi Ceruti padre della legge sui Parchi. Oggi si vorrebbe infliggere una ferita insanabile a questa terra, abbattendo alberi, costruendo improbabili viadotti e gallerie che da un’altezza collinare dovranno arrivare al mare”. Chilometri di distruzione quindi. “Mi rivolgo alle Soprintendenze istituite per la tutela ambientale e del paesaggio e al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano affinché le opportunità politiche lascino il posto a pareri consapevoli e compatibili con un paesaggio millenario inviolato.”

Condivisibili anche le parole dell’avv. Gianluigi Ceruti, figura chiave nella storia della tutela ambientale in Italia. Ceruti, che nel 1987, da deputato, fece includere il Gargano nella lista dei Parchi Nazionali, evidenzia con forza i dati di fatto che contraddicono la validità del progetto presentato da ANAS: “Non vorremmo che dietro alcune iniziative recenti e in atto di soggetti istituzionali pugliesi si celasse il tentativo, maldestro, di rovesciare prorompenti, incontrovertibili dati di fatto per quanto riguarda il progetto denominato “Nuovo collegamento stradale tra Vico del Gargano (SS 693) e Mattinata (SS 89)”. Il primo dato di fatto, in ordine di tempo, è rappresentato dal parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che nella valutazione costi-benefici si è espresso, nettamente e motivatamente, contro la realizzazione della infrastruttura stradale in argomento che, oltretutto, può essere validamente sostituita da interventi di manutenzione e di miglioramento della viabilità esistente. Il secondo dato di fatto è rappresentato dal tentativo – già dichiarato illegittimo da reiterate pronunce della magistratura, sia nazionale che comunitaria – di frazionare artificiosamente la valutazione di impatto ambientale in un progetto stradale che deve essere, invece, considerata unitariamente”. Le istituzioni pubbliche dovrebbero prendere esempio da altri Paesi avanzati, che hanno storicamente considerato prioritaria la salvaguardia dei loro parchi nazionali.

Come rappresentanti di interessi collettivi e garanti del futuro, in attesa di un riscontro dalle Istituzioni pugliesi, Italia Nostra, LIPU e WWF continueranno a seguire la procedura per difendere il patrimonio naturale del Gargano e del suo Parco Nazionale e a promuovere una gestione saggia e sostenibile del territorio.

Foggia, 29/02/2024

Italia Nostra –  LIPU Capitanata – WWF Foggia

La strada nel Parco Nazionale del Gargano

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ANAS presenta un progetto per la realizzazione di una strada nel Parco Nazionale del Gargano pur in presenza di un esplicito divieto mettendo a rischio paesaggi e biodiversità

Biancone – ph M.Mendi

 

Con l’istituzione del Parco Nazionale del Gargano, D.P.R. 5 giugno 1995, fortemente voluta da un mondo trasversale di istituzioni, enti, associazioni, studiosi si sono poste le basi per la conservazione di un luogo meraviglioso unico a livello internazionale.
Oggi a distanza di circa 30 anni ANAS propone una sciagurata strada di oltre 35 km che taglia tutto il promontorio da Vico del Gargano a Mattinata attraversando alcuni dei paesaggi più straordinari d’Italia in piena Zona 1 del Parco, quella a massima protezione, in evidente contrasto con le misure di salvaguardia della legge istitutiva che all’art. 4 comma 1 lettera g) ne vieta la realizzazione.

È sorprendente che un ente pubblico come ANAS presenti un’opera contro legge; evidentemente consapevole di questa contraddizione ANAS nella attuale fase di Valutazione di Impatto Ambientale ha escluso dalla valutazione i tratti dove la strada è vietata, andando però in contrasto con altre normative nazionali ed europee che vietano l’artificiosa frammentazione di un’opera unitaria. Appare molto probabile che è proprio il contrasto con il Parco che ha indotto ANAS a presentare un progetto ridotto essendo di fatto improponibile per legge. Su richiesta delle associazioni ambientaliste è stato elaborato, dallo studio di Gianluigi Ceruti, padre della legge quadro sui parchi nazionali 394/1991, un esposto trasmesso agli enti competenti che disvela il tentativo di ANAS di eludere la normativa di Valutazione di Impatto Ambientale e chiede il rispetto delle procedure attraverso la presentazione del progetto intero.

Gli impatti della strada non sono solo su habitat, specie, paesaggio, geomorfologia, idrogeologia, qualità della vita ma interferiscono con aspetti legati alla sicurezza e all’uso di risorse pubbliche.
Sono previsti molti tratti di strada ex novo, decine di viadotti e gallerie che andranno ad alterare habitat, visuali paesaggistiche, sistemi carsici profondi e di superficie in contrasto con le norme di tutela del Parco Nazionale, il Piano Paesaggistico della Regione Puglia e molte altre norme dell’Unione Europea. Saranno intercettati preziosi habitat di interesse comunitario come i pascoli mediterranei, le pinete, le leccete, le cerrete, le grotte e gli inghiottitoi, interrompendo le connessioni ecologiche tra le aree interne e la costa, lo stesso studio di impatto afferma “Per alcune specie (es. invertebrati) anche una strada larga soltanto 6 metri costituisce una barriera invalicabile. In presenza di un flusso veicolare elevato (oltre 10.000 veicoli/giorno) l’ostacolo diventa totale, con separazione netta di popolazioni che vivono in territori adiacenti”, evidenzia i notevoli impatti sulla fauna e riporta “alla luce dell’elevato pregio delle aree attraversate dall’opera ricca di biodiversità faunistica, considerato l’alto grado di tutela cui sono assoggettati i chirotteri e che il tracciato attraversa per tutta la sua lunghezza una Important Bird Area, il rischio di investimento e di collisione lungo la tratta è da considerarsi alto e significativo”.

In termini di sicurezza il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha chiesto ad ANAS “… di dimostrare con un’analisi quantitativa del rischio, l’esigenza di prevedere un cunicolo parallelo per le gallerie di lunghezza superiore a 500 m” …” ANAS nella sua risposta non sembra dimostrare con certezza l’assenza di rischi giustificando la mancata realizzazione del cunicolo parallelo con una serie di risposte vaghe senza analisi quantitative che dimostrino la totale assenza di rischio. Lo stesso Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nella valutazione dell’opera ha stigmatizzato che “non esiste, nella fattispecie, alcuna convenienza economico-sociale per promuovere l’investimento perché l’opera de qua non risulta interamente finanziata”. Inoltre: “presenta un rapporto Benefici/Costi inferiore all’unità tale da dimostrare con chiarezza la non convenienza economico-sociale ad intraprendere l’investimento di cui trattasi”.

Per realizzare i circa 35 km complessivi dell’opera attualmente occorrono un miliardo cinquecento cinque milioni di euro, ANAS ha disponibili attualmente solo 315 milioni di euro come risulta dall’avviso pubblico. Il rischio di iniziare un’opera che resterà incompleta ed incompiuta per molti anni con danni enormi per la vivibilità del territorio e le sue attività economiche è attuale e realistico.

Bari 13.07.23
LIPU PUGLIA – Presidente: Vincenzo Cripezzi, Foggia
ITALIA NOSTRA PUGLIA – Presidente: Maria Raffaella, Cassano, BARI
WWF FOGGIA – Presidente: Maurizio Marrese, FOGGIA
CO.N.AL.PA FOGGIA – Presidente: Gabriella Miccolis, FOGGIA

Carabinieri Forestali:

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Dopo il vile episodio di Peschici, la LIPU auspica nomine rapide dei vertici sul Gargano.

A due settimane dall’incendio che ha distrutto due mezzi di servizio in dotazione al Comando stazione dei Carabinieri Forestali del reparto Parco a Peschici, non si è a conoscenza di sviluppi delle indagini. Tuttavia l’accaduto appare con ogni probabilità ascrivibile ad atti intimidatori maturati nel difficile contesto di contrasto a interessi poco ortodossi per le risorse territoriali del comprensorio garganico e alle consuete e permanenti minacce al patrimonio ambientale (tagli boschivi, bracconaggio, abusivismo, gestione illecita dei rifiuti, ecc).

Nel riservarsi la costituzione di parte civile in eventuali procedimenti a carico dei responsabili di questo deprecabile gesto, la LIPU auspica una rapida definizione degli ufficiali al vertice dell’Arma dei Carabinieri Forestale che sovrintendono il Comando del reparto Parco (ex CFS – CTA con sede a Monte S. Angelo, specifico per la vigilanza dell’area protetta del Parco Nazionale del Gargano) e il Comando del reparto Biodiversità (ex CFS – reparto ex ASFD con sede in Foresta Umbra, specifico per la vigilanza delle Riserve Naturali dello Stato in Capitanata).

Il 15 novembre scorso andava in pensionamento il comandante Claudio Angeloro, a capo del reparto Biodiversità. Ancor prima, ormai da circa 4 mesi, il comandante Mario Palmieri non era più al vertice del reparto Parco. In entrambi i casi non sono stati nominati i nuovi ufficiali per questi incarichi apicali.

Per quanto tali ruoli siano assicurati in via temporanea da facenti funzione – evidenzia Enzo Cripezzi della LIPU –, appare importante assicurare il pieno assetto di comando e di coordinamento, con incarichi ai vertici di questi due reparti”. Reparti che, unitamente al reparto dei Carabinieri Forestali del Comando Provinciale, svolgono un ruolo assolutamente cruciale per il controllo del territorio, la repressione delle criminalità ambientali e soprattutto per la prevenzione e deterrenza dei fenomeni illeciti.

Foggia, 28.12.2022                                LIPU odv – Sezione prov.le Foggia


	

nuova SS89 Garganica

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 Comprensibili le aspettative della popolazione.                                                Ma l’opzione proposta per la Mattinata Vieste non è sostenibile.

Nelle presentazioni pubbliche

Biancone - ph M.Mendi
Biancone – ph M.Mendi

dell’opera e relativi posizionamenti delle Amministrazioni, non appaiono convincenti le giustificazioni di carattere economico se, come è evidente, le comunità che hanno “beneficiato” da decenni della tratta stradale già realizzata, non sembrano primeggiare in termini sviluppo e consolidamento demografico rispetto alle comunità che aspettano questo intervento.

Comprensibili le aspettative delle comunità locali, in relazione a una più efficace connettività dei trasporti e alla maggior raggiungibilità dei servizi, unico tema ragionevole a conforto dell’opera.

Tuttavia questo tema va mediato con gli effetti ambientali nell’ambito di tutte le componenti (a cominciare da quelle paesaggistiche, faunistiche, botaniche ed ecosistemiche). E qui è opportuno evidenziare anche che l’integrità paesaggistica e territoriale di un comprensorio (soprattutto a vocazione turistico – ambientale come il Gargano) è base imprescindibile per promuovere valori attrattivi e in ultima analisi anche economici. L’integrità e la marginalità, in alcuni territori identitari (es. la Toscana) paradossalmente diventano un forte valore aggiunto.

La progettualità proposta per la tratta Mattinata a Vieste – espone Enzo Cripezzi della LIPU – investe un’area poco antropizzata e di pregio eccezionale, con emergenze paesaggistiche, faunistiche (es. nidificazioni di rapaci come il Biancone) e botaniche di assoluto valore, di livello e quindi responsabilità di carattere comunitario.  La presenza di una nuova arteria stradale, con l’irruzione di tutti i cantieri per realizzarla in tale contesto orografico complesso e integro, equivarrebbe a far entrare un carro armato in un negozio di cristalli!

Del resto la pluralità di tutele, derivanti da SIC, ZPS, PPTR, nonché dalle zonazioni e relative norme di salvaguardia del Parco nazionale, che ricadono in questo comprensorio ne confortano non solo l’importanza  nel merito ma anche la irrealizzabilità dell’intervento, soprattutto sul piano normativo.

La giusta mediazione, quindi, impone una riflessione di buon senso e che l’opzione per la tratta Mattinata – Vieste prospettata da ANAS sia accantonata poiché del tutto impraticabile, evitando anche illusorie prospettive, e, al limite, valutando un approccio orientato all’adeguamento/riadattamento della SP 53 litoranea.

Le soluzioni progettuali da Vico a Vieste appaiono in linea di massima ipotesi su cui poter ragionare, sebbene tutt’altro che indolori. Ma in tale ottica di mediazione, visto che si ritiene di voler aprire un nuovo corso concertativo con tutti gli interessi in gioco rispetto al passato, ci si faccia carico di come sono state realizzate nei decenni passati la SSV693 Lesina/Vico o la stessa SS89 Foggia/Manfredonia/Mattinata. Queste arterie stradali, parte integrante del disegno di “completamento” con il progetto stradale odierno, presentano tratte di pesante incidenza paesaggistica ed ecologica con effetti di frammentazione permanenti e conseguenze deleterie per la biodiversità (mortalità diretta di Tassi, Lupi, rapaci, ecc), per la mobilità del bestiame e per la sicurezza. “In questa circostanza progettuale – concludono alla LIPU -, sarebbe giusto prevedere opere di deframmentazione, come ponti naturali ed ecodotti, da adottare anche su queste grandi strade realizzate, quale indiretto contributo di mitigazione per l’opera oggi proposta. Ci aspettiamo quindi una riflessione di ANAS e di tutti gli interessati su questi argomenti”.

Foggia, 15.02.22                                      LIPU OdV – Sezione prov.le Foggia

Parco del Gargano: il Piano riprende il gioco dell’Oca.

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Dopo 10 mesi di arretramento.

La Comunità del Parco ha detto Si !  Quel “Si” previsto in tandem con il Consiglio Direttivo il 7 e l’8 febbraio scorso ma che poi era improvvisamente sfumato per dare luogo alla concertazione con gli “interessi” delle comunità locali, l’ennesima dopo anni di stop and go. La bagarre sulla Presidenza del Parco ha fatto poi il resto.

Da anni la LIPU ha invocato all’Ente Parco sempre e soltanto questo come obiettivo assoluto e prioritario, ben consapevole che l’adeguamento alla procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica, obbligo nel frattempo sopraggiunto in ottemperanza alle nuove normative) fosse una stretta competenza dell’Ente Parco, come poi effettivamente ottemperata nel 2015/2016 intraprendendo la fase preliminare di Scoping.

Per la LIPU era e rimane questa la strada maestra per offrire regole sicure nell’utilizzo sostenibile del territorio ma anche una direzione consapevole per sviluppare le potenzialità socio economiche compatibili. Solo cosi il Gargano e il suo Parco può ambire ad un nuovo livello di coerenza tra i valori naturali, paesaggistici, storici e una capacità di gestione oculata di questo immenso capitale.

Purtroppo i ritardi ulteriori per soddisfare l’ennesima concertazione, come se il Piano fosse nato ieri, non sono stati un ricostituente! Per questo la LIPU aveva stigmatizzato quella “concertazione”, subentrata a gamba tesa nel febbraio scorso, come una azione incomprensibile rispetto a quella che appariva una formalità. Le Amministrazioni hanno avuto anni e anni per il coinvolgimento delle popolazioni, agendo in tal senso e già esprimendosi in passato. Cosi come lo stesso Parco aveva promosso il confronto già da anni, addirittura nell’ambito della stessa redazione del Piano, fino con la fase di Scoping nel 2016. Senza contare la fase di valutazione appropriata ancora da espletare!

Nella LIPU si esprime una moderata soddisfazione per questo “parto” difficile: “Siamo consapevoli che non è affatto un traguardo raggiunto – ricorda Cripezzi della LIPU -, ora deve riprendere la procedura di VAS da parte dell’Ente Parco e con la verifica della Regione (Autorità competente): il Piano sarà pubblicato per 60 gg per consentire (ancora) eventuali osservazioni, prima che la Regione si esprima con un atto finale, in cui sarà approvato attraverso un parere motivato”.

E sarà questa la nuova cartina al tornasole sul travagliato Piano del Parco del Gargano, concepito nei primi anni 2000.

Foggia, 04.12.2017                        LIPU Onlus – Sezione prov.le Foggia