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CACCIA, saldi di fine anno nel Consiglio Regionale pugliese !

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Colpo di mano sulla Legge Regionale al Bilancio : via libera alla caccia nel PARCO delle GRAVINE.
Le Associazioni preannunciano battaglia.

E’ stata votata ieri la Legge Regionale per il Bilancio ma si è trasformata nell’occasione, tanto grave quanto immorale, di colpire il Parco Regionale delle Gravine attraverso un pessimo emendamento che ne modifica la Legge istitutiva.

Dalle norme di salvaguardia, infatti, viene cancellato il divieto di caccia e quello di accesso con mezzi motorizzati sulle strade non segnate. Quindi si configurerebbe un assurdo controsenso per cui in un’area protetta i cacciatori sarebbero liberi di sparare e scorazzare a destra e a manca.

L’obiettivo è ovviamente quello di regalare territorio libero ai cacciatori, in ossequio a una mercificazione elettorale, approfittando del ricatto dell’approvazione di una legge di notevole importanza.

Cui prodest ?

La genesi dell’emendamento si riconduce evidentemente a qualche Consigliere regionale che ha il proprio bacino elettorale tra i cacciatori. Ma non hanno fatto mancare il disinvolto appoggio consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. A breve sarà nota la “blacklistdi coloro che hanno votato l’emendamento.

Le Associazioni in difesa del Parco Regionale preannunciano che non staranno con le mani in mano e, intanto, mettono in luce la grave ignoranza alla base dell’iniziativa normativa e le pesanti conseguenze che potrebbero derivare proprio per gli stessi cacciatori.

La legge regionale sulle aree protette, infatti, prevede il divieto di caccia all’interno dei Parchi. Divieto confortato anche dalla Legge quadro nazionale (e sovraordinata !) n.394 sulle aree protette.

La goffa iniziativa degli estensori dell’emendamento, quindi, porrà imbarazzo tra le Istituzioni regionali e le Autorità (es. Corpo Forestale dello Stato, altri organi di PG e Magistratura) che avranno comunque l’obbligo di perseguire penalmente quei cacciatori sorpresi a esercitare attività venatoria nell’area protetta. Questo produrrà situazioni di confusione che non gioveranno né ai cacciatori e tanto meno all’intera comunità del Parco.

Rimane comunque tutta la gravità di una iniziativa politica cui le Associazioni chiedono conto e contro la quale si mobiliteranno.

Intanto è da registrare il voto contrario dei membri di Governo Regionale, a cominciare dall’Assessore Barbanente che ha immediatamente e pubblicamente preso le distanze da questo maldestro “contributo” alla Legge regionale di Bilancio.

Tale posizione rispecchia etica politica e riscuote il pieno apprezzamento dell’Associazionismo che, ora, però, chiede a Vendola e ai Partiti (di maggioranza e opposizione) se intendono porre rimedio o pensano di mantenere agli occhi dell’opinione pubblica questo vero e proprio esempio di MALAPOLITICA.

Bari, 29.12.2010
Coordinamento provinciale del Parco delle Gravine          
Federazione Speleologica Pugliese
Italia Nostra Puglia
Legambiente Puglia
LIPU Puglia
Società Speleologica Italiana
WWF Puglia

CAPOVACCAIO: LIBERATI TRE ESEMPLARI ALL’OASI LIPU GRAVINA DI LATERZA (Ta)

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LIPU: “L’OBIETTIVO E’ EVITARE L’ESTINZIONE DELLA SPECIE”

Il progetto è della LIPU e del CERM, con finanziamento della Provincia di Taranto.FB_hacking_2010_4

Due esemplari su tre sono già partiti per la migrazione.

Avvistato in Puglia il capovaccaio Arianna, liberato quattro anni fa nell’oasi pugliese e migrato nel Mali, in Africa

 Tre giovani esemplari di capovaccaio, un avvoltoio che in Italia è gravemente minacciato di estinzione, sono stati liberati nei giorni scorsi nello splendido scenario dell’Oasi LIPU Gravina di Laterza, grazie a un progetto della LIPU-BirdLife Italia e del CERM (Centro Rapaci Minacciati) di Rocchette di Fazio (GR), diretto da Guido Ceccolini.

Il delicato progetto ha potuto contare su un contributo dalla Provincia di Taranto, Assessorato Ambiente e Aree Protette, presso cui è anche l’Ente Gestore del Parco Regionale Terra delle Gravine, in cui ricade l’Oasi, e ha ricevuto il patrocinio dell’Ufficio Parchi della Regione Puglia.

Due esemplari su tre hanno già lasciato l’Oasi per intraprendere il lungo viaggio migratorio verso l’Africa. E a dare man forte al progetto che aiuta questa specie in grave difficoltà arriva la notizia che Arianna, il Arianna con radiocapovaccaio liberato nel 2006 all’Oasi LIPU Gravina di Laterza, è stata individuata quest’estate tra la Puglia e la Basilicata, dopo essersi recata nel Mali a svernare il primo anno e dopo vari spostamenti migratori tra Nordafrica e Sahel, a Sud del Sahara, negli anni successivi. Arianna, che in questi giorni sta volando verso l’Africa dove trascorrerà l’inverno, è stata osservata e filmata da Matteo Visceglia, ornitologo di Matera: lo straordinario evento è visibile su You Tube alla pagina www.youtube.com/watch?v=vCUjHifBjmk

<<Dopo tre o quattro anni passati in Africa  – spiega Marco Gustin, responsabile specie e ricerca LIPU questi animali ritornano verso il quinto anno di vita nei luoghi di origine, nel Mediterraneo, per nidificare. Lo scopo di questo progetto è quello di ricostituire nel tempo , dopo vari rilasci, una popolazione importante che impedisca a questa specie di estinguersi>>.

Dei tre giovani capovaccai liberati, Sirio e Teo sono nati da una coppia che si riproduce nel CERM, mentre Brandy è nato da una coppia del Parco zoologico e botanico di Jerez de la Frontera (Andalusia, Spagna) che lo ha donato all’Italia per contribuire al programma di ripopolamento in natura.

Nati nello scorso mese di maggio, i capovaccai hanno trovato nell’Oasi LIPU, spettacolare canyon nei pressi di Laterza, in provincia di Taranto, l’ambiente ideale per muovere i primi voli in libertà per poi prepararsi al viaggio migratorio.

Per i capovaccai è stato utilizzato il metodo Hacking: gli animali sono stati ospitati nei primi giorni all’interno di una cavità di una delle pareti di roccia presenti nell’oasi, e riforniti di acqua e cibo dai ricercatori. Una rete li ha trattenuti all’interno della cavità fino a quando, tolta la protezione, i giovani capovaccai hanno iniziato a spiccare in autonomia i primi voli. Per seguire il loro viaggio e ottenere dati costanti sulla loro posizione, Teo e Brandy sono stati dotati di radio satellitare di soli 25 grammi, un dispositivo in grado di fornire informazioni ai ricercatori anche per cinque o sei anni grazie a una cellula fotovoltaica che alimenta costantemente la batteria. Per questi uccelli è fondamentale aggregarsi ad altri capovaccai adulti, preziosi compagni di viaggio che li condurranno con loro attraverso il Mediterraneo fino all’Africa sub sahariana.

I rilasci di capovaccai, specie ridotta in italia ormai a sole sette coppie, sono cominciati nel 2004 con la liberazione del capovaccaio Laerte, seguita nel 2005 da Ali e Turchino. Nel 2006 fu rilasciato il capovaccaio Arianna: questo esemplare è stato rintracciato quest’anno nella zona tra Puglia e Basilicata, proprio grazie ai dati trasmessi dalla radio satellitare che gli fu applicata al momento della liberazione. Con questi tre esemplari salgono a159618 12 i giovani capovaccai sinora liberati in Italia.

Grazie a questa tecnologia, si è potuto studiare il tragitto migratorio di questo esemplare, che è poi comune a tutta la popolazione italiana di capovaccaio: partito a fine agosto 2006 dall’Oasi LIPU Gravina di Laterza, l’animale ha percorso 4mila chilometri fino al Mali, paese africano a Sud del Sahara. La radio ha trasmesso ai ricercatori gli spostamenti effettuati da Arianna negli anni successivi fino a quest’anno, quando ne è stata accertata la presenza in Puglia (dettagli su www.capovaccaio.it). Nei giorni scorsi Arianna era segnalata tra l’isola di Marettimo (Egadi) e Capo Bon in Tunisia, impegnata nella migrazione verso l’Africa.

LIPU-BirdLife Italia – 1° settembre 2010

Giornata Mondiale Migratori

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Il progetto Rapaci migratori della LIPU : AQUILE e GRIFONI nel CANALE di SICILIA

La LIPU pugliese: a rischio CAPOVACCAIO e GRILLAIO, ZONE UMIDE e COSTE

Sei esemplari del raro Grifone, un esemplare di Aquila imperiale e un’Aquila anatraia minore. Sono le rarità osservate dalla LIPU-BirdLife Italia alla vigilia della Giornata Mondiale degli uccelli migratori che si terrà domani in tutto il mondo e organizzata da UNEP/AEWA e UNEP/CMS nell’Anno mondiale dedicato dall’ONU alla Biodiversità. In Italia la LIPU celebra la giornata mondiale sullo stretto di Messina (dove sta svolgendo anche un campo antibracconaggio) e nelle isole di Marettimo, Pantelleria, Panarea e Ustica, dove è in atto dal 20 aprile scorso fino al prossimo 20 maggio, uno studio sulla migrazione denominato Progetto Rapaci migratori.

Sono stati già osservati migliaia di rapaci, a cui si aggiungono numerose cicogne. Secondo lo studio LIPU-Ministero Ambiente, su 75 specie di “non passeriformi” nidificanti in Italia, tra cui molte specie di rapaci, 33 si trovano in uno stato di conservazione cattivo (semaforo rosso), tra cui Capovaccaio, Aquila di Bonelli, Gallina prataiola, Coturnice e Averla cenerina, 35 si trovano in uno stato di conservazione inadeguato (semaforo giallo) mentre solo sette sono risultate con uno stato di conservazione favorevole (semaforo verde).

In Puglia la LIPU rilancia l’evento per richiamare l’attenzione sulle specie di migratori che qui sono minacciate soprattutto dal degrado dei territori e dal bracconaggio.

Il Piano di sostegno al raro avvoltoio Capovaccaio, con il rilascio di diversi giovani esemplari presso l’Oasi LIPU della Gravina di Laterza, rischia di essere gravemente vanificato: piantagioni di torri eoliche di grossa taglia previste nel comprensorio potrebbero dare il benvenuto ai giovani esemplari rilasciati che, ora in Africa, faranno ritorno da adulti nel comprensorio tarantino.

Le zone umide della Daunia sono sempre più accerchiate da fenomeni di bracconaggio e degrado. Enormi distese fotovoltaiche sono impunemente autorizzate in aree sensibili attraverso relazioni ambientali farsa. Le colonie del falco Grillaio che da anni ha ripreso spontaneamente a nidificare nella piana di Capitanata e seguite dalla LIPU vedono sempre più trasformarsi le aree cerealicole e incolte in cui alimentarsi.

Sulla costa pugliese – da Porto Cesareo alla laguna di Lesina, da Massafra a Cagnano Varano, a Peschici…- si intensificano le proposte progettuali di estese lottizzazioni da centinaia di ettari, a danno di aree strategiche per la Natura e per molte specie di migratori.

La LIPU pugliese da anni si oppone con determinazione e in tutte le sedi opportune a queste aggressioni speculative e deleterie per il territorio e per gli habitat delle specie minacciate.

La Giornata Mondiale degli uccelli migratori è dedicata quest’anno alla crisi delle specie – dichiara Claudio Celada, Direttore Dipartimento Conservazione Natura LIPU-BirdLifecirca l’11% di essi è globalmente minacciata o entrata di recente nella lista rossa (near threatened), mentre sono 31 le specie classificate come “in pericolo di estinzione in modo critico” (critically endangered). In Europa un esempio di questo tipo è rappresentato dalla Berta delle baleari, mentre in Italia lo sono il Capovaccaio, ridotto a pochissime coppie, e l’aquila di bonelli. Possiamo sperare di salvare queste specie solo creando o intensificando i piani d’azione e proteggendo l’habitat in cui vivono e si riproducono“.

8 maggio 2010                                                                        LIPU  Puglia

AMBIENTE: PUGLIA TERRA DI RAPACI. PUBBLICATO STUDIO COORDINATO DALLA LIPU NELL’AMBITO DEL POR PUGLIA 2000-2006.

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L’AREA DELLE GRAVINE PREZIOSA PER LA TUTELA  DI SPECIE MINACCIATE COME NIBBIO REALE, GRILLAIO E CAPOVACCAIO
La presentazione dei risultati è avvenuta oggi a Laterza (TA)

L’estesa Zona di Protezione Speciale  (ZPS) delle “Gravine”, in provincia di Taranto, si conferma di fondamentale importanza per la conservazione di alcune specie di rapaci rare e minacciate di estinzione in Puglia come Nibbio reale e Grillaio, e per il fatto di ospitare l’unica coppia di Capovaccaio dell’intera regione Puglia. Problemi invece per la riproduzione di Lanario e Biancone, che soffrono l’impatto antropico sui siti di riproduzione.

Sono stati pubblicati i risultati del monitoraggio “L’avifauna di interesse comunitario delle gravine ioniche”, presentata oggi a Laterza (TA) e coordinata dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e dal Comune di Laterza nell’ambito del progetto regionale “POR Puglia 2000-2006”.

La ricerca, i cui dati sono stati raccolti nel periodo 2004-2007, ha evidenziato l’importanza degli oltre 40mila ettari della ZPS delle gravine: il 50% delle coppie di Nibbio reale (2 coppie) presenti nell’intera Puglia si è infatti insediata in quest’area, così come il 100% di Capovaccaio (1 coppia), il 25% di Biancone (2-3 coppie), il 15% di Grillaio (circa 300 coppie) e Lanario (3 coppie). Mentre per Grillaio e Nibbio reale si può parlare di buoni risultati e di un aumento delle coppie riproduttive, per Lanario e Biancone i monitoraggi hanno accertato un basso successo riproduttivo e una bassa densità di coppie, dovuti con tutta probabilità all’impatto antropico sui siti riproduttivi.

Per quanto riguarda il Capovaccaio, l’Oasi LIPU Gravina di Laterza è stata in questi anni una tappa fondamentale del “progetto Capovaccaio”: proprio qui, all’interno del canyon dell’Oasi, sei esemplari di questa rara specie, nati in cattività  nel centro di Semproniano a Grosseto, sono stati rilasciati con successo in natura a partire dal 2004. Alcuni di essi, grazie all’utilizzo del satellitare, sono migrati a Sud. Un soggetto attualmente sverna in Mali, in Africa, mentre un altro esemplare è presente in Sicilia.
Altra specie di grande rilievo è il Grillaio, specie globalmente minacciata di estinzione: tra il 2004 e il 2007 le coppie sono cresciute, comprendendo la città di Matera, Laterza e altri centri abitati, dalle 8-900 fino a 1.200-1.400 (in gran parte nella città di Matera), pari al 25% della popolazione nazionale e al 4% di quella europea. Tra le altre specie di rapaci presenti nelle gravine, sono state monitorati anche l’Assiolo, la Civetta, il Gufo comune e il Barbagianni, mentre un quadro in coraggiante è stato delineato per il Gufo reale, la cui stima di popolazione ammonta a 10 coppie riproduttive.
“Per migliorare la conservazione delle specie di uccelli – dichiara Marco Gustin, Responsabile Specie e Ricerca LIPU e co-autore del volume – occorre innanzitutto realizzare un piano di gestione della Zona di protezione Speciale delle Gravine, poi proseguire e implementare il  monitoraggio delle specie, e infine realizzare azioni di conservazione per gli ambienti pseudosteppici, fondamentali per specie prioritarie come il Grillaio”.

Durante lo studio triennale coordinato dalla LIPU sono state rilevate nelle gravine e nelle vicine Murge 92 specie di cui 60 passeriformi, 37 delle quali come “Spec”, ossia specie in declino. Specie importanti rilevate sono state l’Occhione e la Calandra.
Con quasi 500mila ettari di aree importanti per gli uccelli (IBA, Important bird areas), cui si aggiungono altri 40mila ettari di mare, la Puglia si conferma dunque un territorio importante per la tutela dei rapaci ma anche di altre specie. Dai Monti della Daunia alle Isole Tremiti, dalle Murge alle Gravine, dall’isola di Sant’Andrea a Le Cesine, dalla costa tra Capo d’Otranto e Capo di Santa Maria di Leuca, e infine il promontorio del Gargano e le zone umide della Capitanata.

9 febbraio 2008           Ufficio Stampa   LIPU-BIRDLIFE ITALIA