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CAPOVACCAIO: LIBERATI TRE ESEMPLARI ALL’OASI LIPU GRAVINA DI LATERZA (Ta)

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LIPU: “L’OBIETTIVO E’ EVITARE L’ESTINZIONE DELLA SPECIE”

Il progetto è della LIPU e del CERM, con finanziamento della Provincia di Taranto.FB_hacking_2010_4

Due esemplari su tre sono già partiti per la migrazione.

Avvistato in Puglia il capovaccaio Arianna, liberato quattro anni fa nell’oasi pugliese e migrato nel Mali, in Africa

 Tre giovani esemplari di capovaccaio, un avvoltoio che in Italia è gravemente minacciato di estinzione, sono stati liberati nei giorni scorsi nello splendido scenario dell’Oasi LIPU Gravina di Laterza, grazie a un progetto della LIPU-BirdLife Italia e del CERM (Centro Rapaci Minacciati) di Rocchette di Fazio (GR), diretto da Guido Ceccolini.

Il delicato progetto ha potuto contare su un contributo dalla Provincia di Taranto, Assessorato Ambiente e Aree Protette, presso cui è anche l’Ente Gestore del Parco Regionale Terra delle Gravine, in cui ricade l’Oasi, e ha ricevuto il patrocinio dell’Ufficio Parchi della Regione Puglia.

Due esemplari su tre hanno già lasciato l’Oasi per intraprendere il lungo viaggio migratorio verso l’Africa. E a dare man forte al progetto che aiuta questa specie in grave difficoltà arriva la notizia che Arianna, il Arianna con radiocapovaccaio liberato nel 2006 all’Oasi LIPU Gravina di Laterza, è stata individuata quest’estate tra la Puglia e la Basilicata, dopo essersi recata nel Mali a svernare il primo anno e dopo vari spostamenti migratori tra Nordafrica e Sahel, a Sud del Sahara, negli anni successivi. Arianna, che in questi giorni sta volando verso l’Africa dove trascorrerà l’inverno, è stata osservata e filmata da Matteo Visceglia, ornitologo di Matera: lo straordinario evento è visibile su You Tube alla pagina www.youtube.com/watch?v=vCUjHifBjmk

<<Dopo tre o quattro anni passati in Africa  – spiega Marco Gustin, responsabile specie e ricerca LIPU questi animali ritornano verso il quinto anno di vita nei luoghi di origine, nel Mediterraneo, per nidificare. Lo scopo di questo progetto è quello di ricostituire nel tempo , dopo vari rilasci, una popolazione importante che impedisca a questa specie di estinguersi>>.

Dei tre giovani capovaccai liberati, Sirio e Teo sono nati da una coppia che si riproduce nel CERM, mentre Brandy è nato da una coppia del Parco zoologico e botanico di Jerez de la Frontera (Andalusia, Spagna) che lo ha donato all’Italia per contribuire al programma di ripopolamento in natura.

Nati nello scorso mese di maggio, i capovaccai hanno trovato nell’Oasi LIPU, spettacolare canyon nei pressi di Laterza, in provincia di Taranto, l’ambiente ideale per muovere i primi voli in libertà per poi prepararsi al viaggio migratorio.

Per i capovaccai è stato utilizzato il metodo Hacking: gli animali sono stati ospitati nei primi giorni all’interno di una cavità di una delle pareti di roccia presenti nell’oasi, e riforniti di acqua e cibo dai ricercatori. Una rete li ha trattenuti all’interno della cavità fino a quando, tolta la protezione, i giovani capovaccai hanno iniziato a spiccare in autonomia i primi voli. Per seguire il loro viaggio e ottenere dati costanti sulla loro posizione, Teo e Brandy sono stati dotati di radio satellitare di soli 25 grammi, un dispositivo in grado di fornire informazioni ai ricercatori anche per cinque o sei anni grazie a una cellula fotovoltaica che alimenta costantemente la batteria. Per questi uccelli è fondamentale aggregarsi ad altri capovaccai adulti, preziosi compagni di viaggio che li condurranno con loro attraverso il Mediterraneo fino all’Africa sub sahariana.

I rilasci di capovaccai, specie ridotta in italia ormai a sole sette coppie, sono cominciati nel 2004 con la liberazione del capovaccaio Laerte, seguita nel 2005 da Ali e Turchino. Nel 2006 fu rilasciato il capovaccaio Arianna: questo esemplare è stato rintracciato quest’anno nella zona tra Puglia e Basilicata, proprio grazie ai dati trasmessi dalla radio satellitare che gli fu applicata al momento della liberazione. Con questi tre esemplari salgono a159618 12 i giovani capovaccai sinora liberati in Italia.

Grazie a questa tecnologia, si è potuto studiare il tragitto migratorio di questo esemplare, che è poi comune a tutta la popolazione italiana di capovaccaio: partito a fine agosto 2006 dall’Oasi LIPU Gravina di Laterza, l’animale ha percorso 4mila chilometri fino al Mali, paese africano a Sud del Sahara. La radio ha trasmesso ai ricercatori gli spostamenti effettuati da Arianna negli anni successivi fino a quest’anno, quando ne è stata accertata la presenza in Puglia (dettagli su www.capovaccaio.it). Nei giorni scorsi Arianna era segnalata tra l’isola di Marettimo (Egadi) e Capo Bon in Tunisia, impegnata nella migrazione verso l’Africa.

LIPU-BirdLife Italia – 1° settembre 2010

Giornata Mondiale Migratori

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Il progetto Rapaci migratori della LIPU : AQUILE e GRIFONI nel CANALE di SICILIA

La LIPU pugliese: a rischio CAPOVACCAIO e GRILLAIO, ZONE UMIDE e COSTE

Sei esemplari del raro Grifone, un esemplare di Aquila imperiale e un’Aquila anatraia minore. Sono le rarità osservate dalla LIPU-BirdLife Italia alla vigilia della Giornata Mondiale degli uccelli migratori che si terrà domani in tutto il mondo e organizzata da UNEP/AEWA e UNEP/CMS nell’Anno mondiale dedicato dall’ONU alla Biodiversità. In Italia la LIPU celebra la giornata mondiale sullo stretto di Messina (dove sta svolgendo anche un campo antibracconaggio) e nelle isole di Marettimo, Pantelleria, Panarea e Ustica, dove è in atto dal 20 aprile scorso fino al prossimo 20 maggio, uno studio sulla migrazione denominato Progetto Rapaci migratori.

Sono stati già osservati migliaia di rapaci, a cui si aggiungono numerose cicogne. Secondo lo studio LIPU-Ministero Ambiente, su 75 specie di “non passeriformi” nidificanti in Italia, tra cui molte specie di rapaci, 33 si trovano in uno stato di conservazione cattivo (semaforo rosso), tra cui Capovaccaio, Aquila di Bonelli, Gallina prataiola, Coturnice e Averla cenerina, 35 si trovano in uno stato di conservazione inadeguato (semaforo giallo) mentre solo sette sono risultate con uno stato di conservazione favorevole (semaforo verde).

In Puglia la LIPU rilancia l’evento per richiamare l’attenzione sulle specie di migratori che qui sono minacciate soprattutto dal degrado dei territori e dal bracconaggio.

Il Piano di sostegno al raro avvoltoio Capovaccaio, con il rilascio di diversi giovani esemplari presso l’Oasi LIPU della Gravina di Laterza, rischia di essere gravemente vanificato: piantagioni di torri eoliche di grossa taglia previste nel comprensorio potrebbero dare il benvenuto ai giovani esemplari rilasciati che, ora in Africa, faranno ritorno da adulti nel comprensorio tarantino.

Le zone umide della Daunia sono sempre più accerchiate da fenomeni di bracconaggio e degrado. Enormi distese fotovoltaiche sono impunemente autorizzate in aree sensibili attraverso relazioni ambientali farsa. Le colonie del falco Grillaio che da anni ha ripreso spontaneamente a nidificare nella piana di Capitanata e seguite dalla LIPU vedono sempre più trasformarsi le aree cerealicole e incolte in cui alimentarsi.

Sulla costa pugliese – da Porto Cesareo alla laguna di Lesina, da Massafra a Cagnano Varano, a Peschici…- si intensificano le proposte progettuali di estese lottizzazioni da centinaia di ettari, a danno di aree strategiche per la Natura e per molte specie di migratori.

La LIPU pugliese da anni si oppone con determinazione e in tutte le sedi opportune a queste aggressioni speculative e deleterie per il territorio e per gli habitat delle specie minacciate.

La Giornata Mondiale degli uccelli migratori è dedicata quest’anno alla crisi delle specie – dichiara Claudio Celada, Direttore Dipartimento Conservazione Natura LIPU-BirdLifecirca l’11% di essi è globalmente minacciata o entrata di recente nella lista rossa (near threatened), mentre sono 31 le specie classificate come “in pericolo di estinzione in modo critico” (critically endangered). In Europa un esempio di questo tipo è rappresentato dalla Berta delle baleari, mentre in Italia lo sono il Capovaccaio, ridotto a pochissime coppie, e l’aquila di bonelli. Possiamo sperare di salvare queste specie solo creando o intensificando i piani d’azione e proteggendo l’habitat in cui vivono e si riproducono“.

8 maggio 2010                                                                        LIPU  Puglia

OASI LIPU GRAVINA DI LATERZA (TA): SABATO 14 INAUGURAZIONE DELLE NUOVE STRUTTURE

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Si terrà sabato 14 novembre, alle ore 10,30, l’inaugurazione delle nuove strutture dell’Oasi LIPU Gravina di Laterza (TA). Si tratta di un’ecoludoteca, prima struttura del genere in Puglia, un orto botanico dedicato alla flora del Parco delle Gravine, una sala didattica e un percorso per disabili.

Nel corso della manifestazione sarà effettuata a cura dell’Osservatorio Faunistico Regionale una reintroduzione in natura di alcuni rapaci recuperati nel territorio regionale.

Queste strutture – sottolinea la LIPU – vanno a completare la componente relativa al pubblico e ai bambini permettendo lo svolgimento di attività legate alle tematiche di educazione e sensibilizzazione ambientale e promozione del territorio.

Per la LIPU è uno dei due pilastri della gestione di Oasi e aree protette in generale, potendo unire le attività di conservazione della natura (l’Oasi LIPU Gravina Laterza è uno dei luoghi più importanti per la tutela di molte specie di uccelli minacciate a livello internazionale e nazionale) a quelle di educazione e fruizione della natura.

L’appuntamento è il seguente:

Oasi LIPU Gravina di Laterza  – Sabato 14 novembre, ore 10,30

Centro visite Oasi LIPU – Contrada Selva San Vito, Laterza

Interverranno:

  • il Vescovo di Castellaneta  S.E. Mons. Pietro Maria Fragnelli
  • il Sindaco di Laterza, Giuseppe Cristella            
  • l’Assessore Provinciale all’Ambiente ed alle Aree protette, Michele Conserva
  • l’Assessore Comunale all’Ambiente, Licia Catucci
  • il responsabile nazionale Oasi e Riserve LIPU, Ugo Faralli
  • il responsabile dell’Osservatorio Faunistico Regionale, Pino Inglese

L’inaugurazione delle strutture è resa possibile grazie al progetto POR Puglia 2000-2006  Misura 1.6 Linea 3, “Salvaguardia e valorizzazione dei beni naturali ed ambientali” P.I.S. 13 “Habitat rupestre”- Recupero infrastrutture finalizzate alla fruizione compatibile e alla conoscenza delle aree naturali protette.

Taranto, 12 novembre 2009              Ufficio Stampa – LIPU Birdlife Italia

AMBIENTE: PUGLIA TERRA DI RAPACI. PUBBLICATO STUDIO COORDINATO DALLA LIPU NELL’AMBITO DEL POR PUGLIA 2000-2006.

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L’AREA DELLE GRAVINE PREZIOSA PER LA TUTELA  DI SPECIE MINACCIATE COME NIBBIO REALE, GRILLAIO E CAPOVACCAIO
La presentazione dei risultati è avvenuta oggi a Laterza (TA)

L’estesa Zona di Protezione Speciale  (ZPS) delle “Gravine”, in provincia di Taranto, si conferma di fondamentale importanza per la conservazione di alcune specie di rapaci rare e minacciate di estinzione in Puglia come Nibbio reale e Grillaio, e per il fatto di ospitare l’unica coppia di Capovaccaio dell’intera regione Puglia. Problemi invece per la riproduzione di Lanario e Biancone, che soffrono l’impatto antropico sui siti di riproduzione.

Sono stati pubblicati i risultati del monitoraggio “L’avifauna di interesse comunitario delle gravine ioniche”, presentata oggi a Laterza (TA) e coordinata dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e dal Comune di Laterza nell’ambito del progetto regionale “POR Puglia 2000-2006”.

La ricerca, i cui dati sono stati raccolti nel periodo 2004-2007, ha evidenziato l’importanza degli oltre 40mila ettari della ZPS delle gravine: il 50% delle coppie di Nibbio reale (2 coppie) presenti nell’intera Puglia si è infatti insediata in quest’area, così come il 100% di Capovaccaio (1 coppia), il 25% di Biancone (2-3 coppie), il 15% di Grillaio (circa 300 coppie) e Lanario (3 coppie). Mentre per Grillaio e Nibbio reale si può parlare di buoni risultati e di un aumento delle coppie riproduttive, per Lanario e Biancone i monitoraggi hanno accertato un basso successo riproduttivo e una bassa densità di coppie, dovuti con tutta probabilità all’impatto antropico sui siti riproduttivi.

Per quanto riguarda il Capovaccaio, l’Oasi LIPU Gravina di Laterza è stata in questi anni una tappa fondamentale del “progetto Capovaccaio”: proprio qui, all’interno del canyon dell’Oasi, sei esemplari di questa rara specie, nati in cattività  nel centro di Semproniano a Grosseto, sono stati rilasciati con successo in natura a partire dal 2004. Alcuni di essi, grazie all’utilizzo del satellitare, sono migrati a Sud. Un soggetto attualmente sverna in Mali, in Africa, mentre un altro esemplare è presente in Sicilia.
Altra specie di grande rilievo è il Grillaio, specie globalmente minacciata di estinzione: tra il 2004 e il 2007 le coppie sono cresciute, comprendendo la città di Matera, Laterza e altri centri abitati, dalle 8-900 fino a 1.200-1.400 (in gran parte nella città di Matera), pari al 25% della popolazione nazionale e al 4% di quella europea. Tra le altre specie di rapaci presenti nelle gravine, sono state monitorati anche l’Assiolo, la Civetta, il Gufo comune e il Barbagianni, mentre un quadro in coraggiante è stato delineato per il Gufo reale, la cui stima di popolazione ammonta a 10 coppie riproduttive.
“Per migliorare la conservazione delle specie di uccelli – dichiara Marco Gustin, Responsabile Specie e Ricerca LIPU e co-autore del volume – occorre innanzitutto realizzare un piano di gestione della Zona di protezione Speciale delle Gravine, poi proseguire e implementare il  monitoraggio delle specie, e infine realizzare azioni di conservazione per gli ambienti pseudosteppici, fondamentali per specie prioritarie come il Grillaio”.

Durante lo studio triennale coordinato dalla LIPU sono state rilevate nelle gravine e nelle vicine Murge 92 specie di cui 60 passeriformi, 37 delle quali come “Spec”, ossia specie in declino. Specie importanti rilevate sono state l’Occhione e la Calandra.
Con quasi 500mila ettari di aree importanti per gli uccelli (IBA, Important bird areas), cui si aggiungono altri 40mila ettari di mare, la Puglia si conferma dunque un territorio importante per la tutela dei rapaci ma anche di altre specie. Dai Monti della Daunia alle Isole Tremiti, dalle Murge alle Gravine, dall’isola di Sant’Andrea a Le Cesine, dalla costa tra Capo d’Otranto e Capo di Santa Maria di Leuca, e infine il promontorio del Gargano e le zone umide della Capitanata.

9 febbraio 2008           Ufficio Stampa   LIPU-BIRDLIFE ITALIA

OASI LIPU GRAVINA DI LATERZA (TA): FIRMATO IL RINNOVO TRIENNALE DELLA CONVENZIONE

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CON LA PROVINCIA DI TARANTO E IL COMUNE DI LATERZA.

LIPU: “CRESCE L’INTERESSE VERSO L’OASI, 5MILA PRESENZE OGNI ANNO”

Proseguirà anche per i prossimi tre anni la gestione LIPU dell’Oasi di Gravina di Laterza, in provincia di Taranto, 800 ettari di territorio che rappresentano l’habitat ideale per il rarissimo Capovaccaio, una delle specie più minacciate di estinzione nel nostro Paese, e per 85 specie di uccelli, di cui 48 nidificanti.

La firma della nuova convenzione, siglata da LIPU,  Provincia di Taranto e Comune di Laterza, è avvenuta questa mattina nella sede della Provincia di Taranto.

Nata nel giugno del 1999, l’Oasi LIPU Gravina di Laterza è diventata un laboratorio importante per lo svolgimento di attività educative e turistico-culturali e per importanti azioni di conservazione, come quella sul Capovaccaio, una specie rarissima in Italia (solo 5-6 coppie a livello nazionale). Inoltre,  all’interno della più ampia Zona di Protezione Speciale (ZPS) delle “Gravine”, sono stati condotti in questi ultimi anni studi su altre specie di primissima importanza conservazionistica come il Lanario, il Nibbio bruno, il Biancone, il Gufo reale e il Grillaio. Tra le specie nidificanti nell’Oasi LIPU Gravina di Laterza, e incluse nell’allegato I della Direttiva “comunitaria “Uccelli” troviamo, Grillaio, Biancone, Lanario e Succiacapre.

Millecinquecento studenti ogni anno visitano l’Oasi, che è diventata meta anche per tesisti e ricercatori delle Università e di altri enti di ricerca. “L’interesse verso l’Oasi prosegue in modo intenso – ha dichiarato Elena D’Andrea, Direttore Generale LIPU –  Attualmente registriamo 5mila presenze ogni anno tra ecoturisti e studenti. Numeri che ci confortano e ci stimolano a proseguire sul cammino intrapreso di sensibilizzazione e divulgazione anche per il futuro”

Dal dicembre 2005 l’Oasi LIPU Gravina di Laterza fa parte interamente del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, all’interno del quale l’Oasi LIPU è attualmente l’unica struttura dell’area protetta che svolge attività di conservazione, sensibilizzazione, educazione e accoglienza dei visitatori per tutto l’anno. Anche quest’anno, all’interno del progetto “Por Puglia” (1) sono stati reintrodotti in natura due esemplari di capovaccaio nati in cattività, che dopo un periodo di ambientamento nel territorio dell’Oasi hanno lasciato l’area per iniziare la migrazione, seguiti da una radio satellitare che ne sta ancora oggi monitorando i movimenti. Uno degli esemplari, Arianna, ha effettuato 4mila chilometri per arrivare nel Mali, in Africa, fornendo, per la prima volta, preziose informazioni agli studiosi sulla rotta migratoria di questi splendidi animali.

L’Oasi svolge inoltre un vasto e articolato monitoraggio, oltre che su decine di specie di uccelli, su anfibi (sul fondo della gravina vive il raro Ululone Appenninico) e mammiferi, nonché una costante difesa del territorio dalle aggressioni ambientali.

(1) “Piano d’azione per la conservazione del Capovaccaio e azione di conservazione del Grillaio, Nibbio reale e del Nibbio bruno nella ZPS e pSIC Area dell Gravine”

Taranto, 17 novembre 2006