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STEPPE PEDEGARGANICHE, l’Italia risponderà delle violazioni alla Corte di Giustizia UE

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ITALIA DAVANTI ALLA CORTE GIUSTIZIA UE

La Commissione Europea ha deciso di condurre l’Italia davanti alla Corte di Giustizia europea per le continue violazioni della Zona di Protezione Speciale (ZPS) che ospita, in Puglia, una delle ultime steppe italiane dove vive l’ultima residua popolazione di Gallina prataiola.gallina prataiola arch LIPU

Prosegue così, con questo deciso intervento dell’Unione europea, la procedura d’infrazione aperta all’inizio del 2004 dalla Commissione dopo il ricorso presentato nel gennaio 2001 dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) per le gravi e ripetute violazioni delle direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”. Violazioni causate dagli insediamenti industriali previsti dal Contratto d’Area di Manfredonia all’interno di un’area ad altissima biodiversità e tutelata dalla UE come ZPS e pSIC (Sito d’importanza comunitaria).

<< Prendiamo atto del rinvio dell’Italia alla Corte di Giustizia – spiega Giuliano Tallone, Presidente LIPU – Auspichiamo ora che il nuovo Governo regionale possa rimuovere al più presto le cause che sono all’origine del procedimento contro il nostro Paese>>.

Gli insediamenti industriali hanno finora occupato circa 7.000 dei 30.000 ettari facenti parte della Zona di Protezione Speciale “Valloni e steppe pedegarganiche”, e distrutto il 90% delle aree substeppiche più vaste della Puglia, dove vivono specie di uccelli rare quali la Gallina prataiola, l’Occhione, la Calandra, il Capovaccaio, l’Averla capirossa, la Monachella, il Calandro e la Calandrella.

L’industrializzazione dell’area ha inoltre causato la distruzione di 400 ettari di specie vegetali importanti. L’area ha inoltre subìto imponenti “spietramenti” a fini agricoli, causa, appunto, della distruzione irreversibile dell’habitat steppico.

nel testo, foto di Gallina prataiola (Archivio LIPU)

Ufficio Stampa LIPU – Birdlife Italia, 29 luglio 2005

STEPPE PEDEGARGANICHE: la LIPU ricorre al TAR contro l’ultimo atto della Regione Puglia

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“Annullamento per illegittimità” e “riserva di richiedere il risarcimento dei danni ambientali”. Sono le richieste contenute nel ricorso che la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) ha depositato in questi giorni al Tar Puglia contro gli ultimi provvedimenti della Regione che riguardano i “Valloni e steppe pedegarganiche”, il sito protetto dalle Direttive europee per il suo alto valore naturalistico ma che da diversi anni è minacciato dalle infrastrutture previste dal “Contratto d’area di Manfredonia”.

L’accusa della LIPU al Settore Ecologia della Regione Puglia, autore del provvedimento datato 4 Febbraio 2003, n. 21, è di violazione delle direttive europee, che prevedono le procedure di “valutazione di incidenza” in presenza di ZPS (Zona di protezione speciale) o di SIC (Sito di importanza comunitaria), due pilastri della Rete Natura 2000 voluta dall’Unione europea per la conservazione della biodiversità e nella quale ricadono, appunto, le steppe pedegarganiche.

Secondo la LIPU, in sostanza, la Regione avrebbe di fatto predisposto una “sanatoria” delle violazioni provocate finora dagli insediamenti industriali del Contratto d’area di Manfredonia attraverso la fissazione, in spregio alle normative, di generiche e insufficienti “misure di mitigazione” al posto delle ben più consistenti “misure di compensazione” imposte dalle normative nazionali ed europee e che avrebbero dovute essere applicate anche in questo caso ai sensi dell’art. 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE. <<Invece di predisporre le necessarie misure di salvaguardia e di tutela – spiega Ariel Brunner, responsabile IBA e Rete Natura 2000 della LIPUla Regione Puglia ha pensato con questo atto di provocare la definitiva distruzione del sito>>.

La LIPU, oltre a richiedere l’illegittimità del provvedimento, si riserva di richiedere il risarcimento dei danni conseguenti alla esecuzione del provvedimento impugnato.

Ufficio Stampa LIPU – Birdlife Italia, 18 aprile 2003

STEPPE PEDEGARGANICHE: l’europarlamentare Frassoni ha presentato un’interrogazione alla Commissione UE

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E’ DAL 2001 CHE LA LIPU DENUNCIA CONTINUE VIOLAZIONI ALLE DIRETTIVE EUROPEE

L’europarlamentare verde Monica Frassoni ha presentato ieri un’interrogazione scritta alla Commissione europea dove chiede di sapere “quali azioni ha intrapreso la Commissione per fermare le violazioni delle Direttive comunitarie” nella ZPS (Zona di Protezione Speciale) “Valloni e steppe pedegarganiche”, situata nella Regione Puglia (1). L’interrogazione segue di due anni la denuncia che la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) presentò alla Commissione stessa, appunto nel 2001, e che evidenziava la violazione delle direttive comunitarie “Habitat” 92/43 e “Uccelli” 79/409 legate al Patto d’area di Manfredonia (2). <<Il Patto – scrive l’europarlamentare Frassoniminaccia infatti la ZPS con una serie di interventi soprattutto di industrializzazione: stabilimenti produttivi, un impianto di gasificazione, un centro commerciale, il luna park “Magic Land”, alberghi, viabilità e parcheggi>>. Altri interventi di conversione agricola hanno inoltre convertito i pascoli aridi, distruggendoli, in piantagioni di fico d’India.
L’area è molto importante dal punto di vista della biodiversità, in quanto ospita l’ultima popolazione di Gallina Prataiola dell’Italia continentale e inoltre la maggiore colonia pugliese di pipistrelli. Il sito è stato inoltre identificato come IBA (Important Bird Areas) dal progetto internazionale di BirdLife International del quale, per l’Italia, si è occupata la LIPU. <<La mancata applicazione delle Direttive europee – afferma Ariel Brunner, responsabile IBA e Rete Natura 2000 della LIPUsta minacciando la sopravvivenza di habitat e specie di rilevanza comunitaria. Nonostante le nostre denunce, la sistematica distruzione delle steppe pedegarganiche sta procedendo indisturbata. La nostra speranza è quella di riuscire a fare applicare le leggi prima che il sito vada definitivamente perduto>> I lavori portati avanti con il Patto d’Area di Manfredonia minacciano 30 specie di uccelli (di cui 3 prioritarie), tutte incluse nell’allegato 1 della Direttiva “Uccelli”, e inoltre 8 specie di mammiferi, 2 specie di rettili (di cui 1 prioritaria), 1 specie prioritaria di anfibio, 1 prioritaria di pesce, 1 prioritaria di invertebrato e 1 prioritaria di pianta, tutti inclusi nell’allegato 1 della Direttiva “Habitat”.
Dopo la denuncia LIPU del 2001, a nulla è servito un tavolo tecnico convocato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio nel mese di Giugno di quell’anno, e che da allora non si è più riunito. Grave anche il ritardo con cui il Comune di Manfredonia ha commissionato la Valutazione d’Impatto Ambientale, ormai a opere già avviate, senza che, tra l’altro, la documentazione fosse messa a disposizione delle associazioni ambientaliste e del tavolo tecnico. Senza contare che il Governo ha continuato a finanziare altre costruzioni all’interno del patto d’Area, senza prevedere alcuna misura di compensazione.
L’interrogazione dell’europarlamentare evidenzia inoltre come l’area in questione abbia usufruito di un finanziamento LIFE dell’Unione europea nel quadro del progetto “Azioni urgenti per la protezione dei siti Natura 2000 nel Parco Nazionale del Gargano” tendente a conservare le steppe e inoltre che la Regione Puglia beneficia di fondi strutturali Ue destinati alle Regioni a Obiettivo 1 (regioni svantaggiate). <<Ci troviamo di fronte – conclude Brunner della LIPUalla situazione paradossale in cui si utilizzano finanziamenti europei per la tutela di un sito protetto e allo stesso tempo lo si distrugge in totale violazione delle stesse direttive europee>>.

(1) Questa ZPS ha codice IT9110008
(2) Denuncia n. 2001/4156SG (2001) A/2150

Ufficio Stampa LIPU – Birdlife Italia, 6 febbraio 2003