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Seconda diga sul Fortore: il Presidente Stallone regista della solita coreografia.

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Ambientalisti chiedono a Giunta e Consiglio Provinciale di pronunciarsi sulla compiacenza ad un progetto inutile, dannoso e costoso.

Che la Provincia di Foggia non brillasse per attenzione e rispetto del territorio e per serie politiche di tutela ambientale era ormai assodato…. Ma che la sua massima figura rappresentativa, il Presidente Carmine Stallone, si adoperasse per scendere ancora più in basso, questo rappresenta il fondo in cui si sta grattando !

Non può che essere senza appello il giudizio espresso dalle Associazioni Ambientaliste Italia Nostra, Legambiente, LIPU, VAS e WWF a proposito del nuovo incontro tenuto dal Presidente Stallone a Palazzo Dogana con alcuni enti locali interessati dal progetto della famigerata, quanto inutile, seconda diga sul fiume Fortore.

L’incontro si è configurato con il solito copione di promesse per gli enti locali purché ammorbidiscano le posizioni di diniego, fino ad affermare con grande ambiguità la necessità di considerare un approccio globale “tenendo conto dell’impatto ambientale”….

Traspare tutto il maldestro senso dello sviluppo adottato dalla politica nostrana della Provincia di Foggia: disastrare il territorio in cambio di qualche sistemazione stradale e un po’ di soldi e infrastrutture. Ma lo sviluppo armonico del territorio non dovrebbe essere prima di tutto un diritto delle piccole comunità piuttosto che mera merce di scambio?

Le questioni relative alla seconda diga progettata sul Fortore sono ben altre, ben più serie e non a caso ben tenute a margine.

Ad avviso delle Associazioni Ambientaliste si tratta di un percorso inutile e senza via di uscita, che si caratterizza per essere privo di merito, come dimostrato, e che sta solo consolidando la possibilità di perdere i pur insufficienti finanziamenti previsti da una delibera del CIPE di circa un anno fa, allorché il progetto fu spacciato per immediatamente cantierabile !

Eventualità di cui gli attori improvvisati di questo processo dovranno assumersi le responsabilità, per essersi arroccati su posizioni qualunquiste senza esplorare, alternative alla diga sbarra-soldi, valutando il colossale spreco di risorse idriche e la eventuale interconnessione dei bacini idrografici.

Ancora una volta la Provincia di Foggia e il suo Presidente si caratterizzano per mancanza di rispetto e di trasparenza nei confronti delle Associazioni Ambientaliste quando si tratta di temi “scottanti”. Un pezzo di società civile, infatti, fin dal gennaio di quest’anno aveva chiesto un confronto per rappresentare le proprie posizioni.

E’ evidente: Stallone conferma di temere il confronto con gli ambientalisti e preferisce non incontrarli.

Gli ambientalisti non elemosineranno più incontri. Hanno inoltrato una richiesta del verbale dell’incontro di lunedì scorso, riservandosi di trasmettere un esposto alla Corte dei Conti per spreco di denaro pubblico.

Gli Ambientalisti chiedono pubblicamente ai membri di Giunta e di Consiglio dello stesso Ente di non rimanere dietro le quinte ma di esprimersi pubblicamente sull’atteggiamento del Presidente Carmine Stallone alla luce delle dichiarazioni di Italia Nostra, Legambiente, LIPU, VAS e WWF che ribadiscono come l’opera sia assolutamente inutile, enormemente costosa e gravemente impattante su vaste aree territoriali.

Italia Nostra                        Legambiente             LIPU               VAS                WWF

Foggia, 27.07.06

Inutile, dannosa, dispendiosa: N O alla seconda diga sul Fortore !

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La seconda diga sul fiume Fortore (quello che ne resta) in loc. Piana dei Limiti sarà inutile, dannosa, dispendiosa.

Il giudizio delle Associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Università Verde, VAS e WWF della Capitanata, confortato e dimostrabile con argomentazioni oggettive, è senza appello ed è peraltro condiviso dalle Amministrazioni locali interessate che vi si oppongono.

Il Ministero Ambiente, che nel lontano 1993 aveva emesso la pronuncia di compatibilità ambientale positiva per la Valutazione di Impatto Ambientale, a seguito di una intensa corrispondenza con gli Ambientalisti ha evidenziato l’obbligo di una nuova V.I.A. comprensiva di Valutazione di Incidenza ai sensi delle direttive Habitat e Uccelli, aggiornata allo scenario ambientale, sociale, amministrativo e normativo.

Un passaggio doveroso al quale gli ambientalisti predisporranno le opportune osservazioni al progetto per dimostrare quanto siano insormontabili i fattori da superare e quindi l’inopportunità dell’opera.

Per chiare mire elettoralistiche una delibera del CIPE di oltre un anno fa prevede la disponibilità di somme ingenti per il progetto in questione o meglio per aprire i cantieri e cosi esporre ulteriormente i finanziamenti a un colossale spreco di denaro pubblico, visto che si tratta di somme pari a ¼  o 1/3 dell’ammontare complessivo finanziario per realizzare lo sbarramento !!

Appaiono quindi gravi le affermazioni del Presidente della Provincia Stallone che ha rassicurato pubblicamente su tempi e iter del progetto. Affermazioni inopportune che le Associazioni intendono verificare immediatamente con un incontro urgente con lo stesso Presidente e la commissione Ambiente della Provincia.

Questa vicenda denota, ancora una volta, un grave ritardo culturale di politici ed Enti pubblici nell’affrontare la pianificazione dell’utilizzo delle risorse, secondo logiche stantie e poco rispondenti alle reali emergenze ambientali.

Lo stesso progetto di Piana dei Limiti è nato su una istruttoria sviluppata negli anni ottanta e parte integrante del vetusto Piano Acque risalente al dopo guerra, a tutt’oggi promosso dal Consorzio di Bonifica.

Un Ente la cui classe dirigente si dimostra incapace di modernizzare gli interventi alla luce delle emergenze ambientali odierne e che rimane arroccato su programmi e atteggiamenti preistorici. Come conferma la risposta diramata al commento degli ambientalisti sul recente incontro presso la prefettura circa la prevenzione delle inondazioni sul bacino del Fortore: in sostanza il Consorzio risponde altro, facendo finta di non capire l’appunto sulle conseguenze gestionali del bacino (compreso la diga di Occhito) mosse da ambientalisti ma anche da esperti super partes!

Le argomentazioni a conforto del progetto, proprio per l’inconsistenza delle stesse, sono divenute via via aleatorie nel corso dell’ultimo decennio:

–          accumulerà risorse idriche eccedenti dalla diga di Occhito: Falso! La stessa diga di Occhito, pur gestita senza il rispetto di un piano preciso che preveda il deflusso minimo vitale, solo eccezionalmente ha potuto raggiungere la capienza massima evidenziando un cronico deficit di potenzialità di accumulo.

–          accumulerà risorse idriche del bacino intermedio tra Occhito e la stessa Piana dei Limiti: Falso! Se solo dovesse essere rispettato il deflusso minimo vitale previsto dalle vigenti normative, stenterebbe anch’essa ad accumulare acqua con i soli afflussi torrentizi sbarrati.

–          accumulerà risorse derivate da altri bacini del Molise: Falso! La stessa diga assorbirà per tempi biblici proprio fiumi di denaro che non potranno cosi essere invece investiti in condotte per derivare le acque da altre regioni nella deficitaria diga di Occhito. ….E anche inutile! La capacità di accumulo di Piana dei Limiti è trascurabile rispetto al deficit della diga di Occhito e rispetto ai volumi stoccabili negli invasi di oltre regione che potrebbero quindi essere ottimizzati allo scopo.

–          Accumulerà momentaneamente le acque per tenere vuota la diga di Occhito ed effettuare manutenzione e rimozione dell’interrimento in essa accumulato. Falso! Stigmatizzando la mancata promozione e attivazione di questo intervento quando la diga di Occhito era quasi vuota per effetto della siccità negli anni passati e si sarebbe prestata per tali interventi, gli ambientalisti evidenziano che si tratta di azioni programmabili anch’esse assicurando l’approvvigionamento idrico con le interconnessioni di cui prima, opportunamente realizzate per contemplare anche queste necessità.

Quanto accennato rappresenta solo una parte risibile dei danni che tale devastante progetto comporta.

Ma allora, si chiedono le Associazioni Ambientaliste di Capitanata, a cosa serve questa diga?

A sbarrare fiumi di acque che non esistono o a derivare fiumi di denaro per gli appalti dalle tasche dei contribuenti?

A risollevare le sorti dell’agricoltura o a prendere per i fondelli gli agricoltori che invocano interventi ben più seri e articolati?

Foggia, 13.12.2005

Italia Nostra – Legambiente – LIPU – Università Verde – VAS – WWF