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Mega impianto Energas-Q8 in ZPS a Manfredonia

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LIPU: degrado territoriale a scapito di interessi collettivi.

E dopo la UE scrive a Parco del Gargano e Regione Puglia.        Comune ancora assente.  

Sulla vertenza Energas-Q8 la LIPU ribadisce netta opposizione al mastodontico progetto: una iniziativa industriale che comprometterebbe, direttamente e indirettamente, un’enorme area della Zona di Protezione Speciale, per di più sul confine di quel Parco Nazionale del Gargano, a suo tempo individuato  con confini speculativi (ora è più chiaro perché).

La colonizzazione territoriale e “mentale” di Energas è inaccettabile – afferma Enzo Cripezzi, esponente della LIPU –, stiamo assistendo a una carovana di bugie e di omertà mediatiche tipiche di queste situazioni in cui prevale la pretesa di un potere economico a esclusivo vantaggio di pochissimi soggetti ma con la sottrazione di valori territoriali a scapito della collettività.”.

ZPS spiriticchio Energas con Cicogne

Nell’ambito del procedimento di VIA, cui la LIPU aveva prodotto controdeduzioni, il Ministero Ambiente sembra piegarsi all’aggressività di Energas, complice anche la latitanza delle istituzioni locali sebbene sollecitate dalla società civile. Istituzioni, paradossalmente (e utilmente), non coinvolte dal Ministero nella predetta procedura di VIA.

Quella di Energas è una storia di procedimenti e ricorsi, di un perimetro del Parco condizionato, di interpretazioni farlocche sul valore ambientale delle aree interessate e di strumentalizzazioni sulla chiusura della procedura di infrazione comunitaria (innescata dalla LIPU, proprio per la distruzione cagionata dalla industrializzazione fuorilegge del contratto d’area di Manfredonia nella ZPS), fino alla condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia europea.

Condanna che fu insabbiata con cosidette “compensazioni” ambientali, senza che però arginassero le fameliche mire industrialiste sulla ZPS.                          Energas ne è l’esempio sfacciato, interpretandole a suo uso e consumo, come se le compensazioni fossero omnicomprensive di ulteriori saccheggi, in stile “chell che è stato e stato scordammece o’passato…”.

Un atteggiamento intollerabile che la LIPU sta stigmatizzando nei confronti della stessa Commissione a Bruxelles.                            La LIPU ha anche trasmesso una nota all’Ente Parco Nazionale del Gargano e agli organi politici e amministrativi della Regione Puglia affinché assumano le determinazioni del caso, anche alla luce della condanna comunitaria che la LIPU sta “risvegliando” alla Commissione Europea, e che si costituiscano in ricorso al Tribunale Amministrativo per scongiurare la distruzione di questo pezzo di territorio. Come si posizioneranno Parco e Regione ?

Appare quindi stucchevole la querelle apparsa sulla stampa, a cominciare dalla presunta legittimità dei procedimenti sbandierata da Energas: comunità locali ed Enti interessati non sono stati coinvolti e, guarda caso, la pubblicazione dei documenti di VIA sul sito Ministeriale è stata gravemente tardiva, quindi fuorilegge, rispetto all’avviso di deposito del progetto formulato da Energas. E’ solo uno degli elementi che potrebbero rientrare in una denuncia di carattere penale per il mancato rispetto delle norme procedurali.

Ma alla LIPU auspicano anche un miracolo.                                                            Che politici e parlamentari di Capitanata con responsabilità di governo escano allo scoperto e che il Comune di Manfredonia batta un colpo: nulla si sa del suo operato mentre Energas sostiene di aver “riscontrato un rinnovato interesse a livello locale” (!!!).

Sindaco Riccardi aspettiamo un suo contributo, concreto e fattivo, ora, prima che i giochi siano fatti. Ci permettiamo di segnalare – concludono dalla Associazione ambientalista – che questo mega impianto ricade sul SUO territorio!”.           Chiedere è lecito, rispondere è cortesia….

Foggia, 10.03.15                                                       LIPU prov.le Foggia

NO al mega deposito Energas in ZPS

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Lo dice anche la Cicogna !

All’indomani del “Cicogna Day”, la LIPU approfitta per rilanciare il suo NO al progetto di mega deposito Energas sul comprensorio di Monte Aquilone (Manfredonia).

Nell’ambito dell’evento è stata divulgata la vita selvatica della Cicogna ma anche l’importanza di tutelare le confinanti aree agropastorali, vitali per la biodiversità.

NO alla distruzione di quest’area, NO al progetto Energas.

Lo dice la Cicogna, lo dice la LIPU, dillo anche Tu ”.

 E’ l’appello conclusivo a margine di un video diffuso su Youtube (vedi),  relativo alle riprese effettuate per l’occasione a uno storico nido di Cicogne proprio nei pressi del sito di progetto.

Quasi 20 gli ettari interessati, caratterizzati da habitat prioritario a pascolo steppico, ricadenti in SIC, ZPS, IBA, contigui al Parco Nazionale del Gargano e contemplati dall’istituendo Piano Paesistico: 12 grandi serbatoi, parcheggi, edifici, senza contare rete viaria e ferroviaria di servizio, con opere accessorie e 10 km di gasdotto fino al porto di Manfredonia attraverso la spiaggia di Siponto e il mare. E’ la riesumazione di un progetto presentato nel 1999 dalla stessa società, allora Isosar. Si concluse con un parere ambientale negativo e scia di contenziosi, ricorsi al TAR e vertenze tra società, istituzioni e la LIPU.

Oltre ad ospitare la nidificazione e sostenere specie faunistiche di rilievo e in forte diminuzione, come Occhione e Lanario, quest’area rappresenta una attrattiva per gruppi di Cicogne che si alimentano di ortotteri qui abbondanti.

Basta ulteriore e inutile consumo di territorio, a maggior ragione in siti di grande importanza come la ZPS in esame – afferma Enzo Cripezzi della LIPU –. La riproposizione di questo vecchio progetto è un brutto segnale dopo la condanna comunitaria sostenuta dalla LIPU proprio per la distruzione delle stesse zone contermini a causa del malgoverno indotto con il Contratto d’Area”.

La società non fa mistero di affidarsi proprio agli esiti della conclusione di questa condanna, evidentemente grazie alle prescrizioni annacquate da Comune e Regione con pseudo “compensazioni” e, come si vede, prive di effetto deterrente.

Con una diversa e più seria conclusione della condanna comunitaria, oggi gli atteggiamenti sarebbero ben diversi. E’ per questo che il caso è stato preventivamente segnalato a quella stessa Commissione Europea che si è fatta ingannare da misure farlocche per la chiusura della vertenza.

Da alcuni mesi la procedura di VIA è in atto presso il Ministero dell’Ambiente e nel gennaio scorso la LIPU ha trasmesso articolate osservazioni nell’ambito della stessa procedura.

Abbiamo controdedotto in ordine alla incoerenza rispetto alle pianificazioni energetiche e alle vocazioni territoriali – continua Cripezzi – oltre che rispetto alle incidenze negative sulla ZPS e sull’area Parco, sul cui confine, strumentalmente individuato a suo tempo (!), insisterebbe questo faraonico bubbone paesaggistico”.

In via preliminare è stata contestata anche l’illegittimità della stessa procedura di Valutazione Ambientale. Infatti emergono inadempienze formali sul rispetto degli obblighi degli avvisi pubblici del procedimento e si registra la indisponibilità dello “studio di incidenza”, una relazione obbligatoria e ineludibile per verificare gli effetti sulla biodiversità e sulla ZPS ma il proponente rimanda semplicemente a un elaborato depositato al 1999.  Anche per quanto riguarda “sicurezza” e “alternative di progetto”, la società si limita a rimandare a quanto proposto 15 anni fa.

La LIPU ha coinvolto il Ministero dell’Ambiente, deputato ad esprimersi sulla VIA, ma anche Ente Parco del Gargano e Regione Puglia per i pareri al procedimento. Anche Comune di Manfredonia e Provincia di Foggia devono formalmente dire la loro. Da questi Enti la LIPU si aspetta una seria assunzione di responsabilità con un diniego al progetto.

Invitiamo Energas a desistere – concludono alla LIPU – e a rivalutare questo territorio che non può essere considerato ancora con le stesse logiche di 15 anni or sono. E’ nell’interesse di tutti. Anche di Energas”.

LIPU Sez. prov.le Foggia -16.06.2014