Consorzio ProOfanto, Italia Nostra e LIPU:
“Nostre deduzioni ignorate. Regione intervenga, una buona volta!”
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Consorzio ProOfanto, Italia Nostra e LIPU:
“Nostre deduzioni ignorate. Regione intervenga, una buona volta!”
ANCORA BARBARIE URBANISTICA !!
LIPU Puglia: Anche la nuova Giunta rimane a guardare il collasso ?
E’ una inondazione senza precedenti di progetti mostruosi, mastodontici, tra competenze ministeriali e regionali (delegate alle province), il martoriato territorio di Puglia è irresponsabilmente condannato a morte dai suoi stessi amministratori che continuano a non intervenire, umiliando e saturando le aree rurali residue, quindi di grande importanza.NO ! Non è questa l’azione più adeguata all’urgenza !
“In una articolata nota (*) – spiega Enzo Cripezzi della LIPU pugliese - abbiamo trasmesso alla Commissione Ambiente, ai Consiglieri regionali e soprattutto alla Giunta, il quadro disastroso e le nostre istanze, evidenziando come l’aggiornamento del PPTR sia doveroso ma prevede un iter troppo lungo e intanto giorno dopo giorno si approvano ipoteche insanabili ! Nel frattempo, per arginare e scremare immediatamente questa violenta invasione, occorre approvare IMPROROGABILMENTE misure restrittive di carattere territoriale da integrare nel preposto RR 24/2010 agilmente con una o più DELIBERE di GIUNTA. Non solo. SI DEVE adottare una politica di ricorsi contro disastrose autorizzazioni rilasciate dal settore VIA del Ministero Ambiente che stanno uccidendo la Puglia. Non basta che la Regione faccia annunci roboanti di pareri negativi nell’ambito di procedimenti VIA ministeriali, salvo fare poi spallucce quando questi stessi pareri siano del tutto ignorati. Ma ci sono anche da contestare autorizzazioni che alcune Province hanno rilasciato e continuano impunemente a rilasciare. Quella di Foggia su tutte : solo negli ultimi giorni il via libera all’ennesimo, sconcertante progetto eolico. Ma ormai tutte le Province non sanno come arginare la valanga. Intanto le sentenze TAR si sostituiscono gravemente ai ritardi degli Enti. La decennale mancanza di risposte concrete della Regione è intollerabile – rimarca la LIPU pugliese -, mai come in questo caso la tempestività è anche sostanza nella azione politica. Emanare provvedimenti a tutela di aree dopo che sono state ipotecate dalle autorizzazioni sarebbe ridicolo! E quindi l’appello della LIPU. L’Assessora Maraschio dia segno di discontinuità e di sensibilità concreta: porti in Giunta con ogni urgenza una serie di misure ad integrazione del Regolamento in materia, protegga le aree scampate iniziando da quelle interessate da procedimenti autorizzativi prossimi a conclusione. Un esempio sono l’ampliamento della vincolistica su aree sguarnite di tuteleche stanno per essere compromesse : es. ampliamento di coni visuali esistenti e definizione di nuovi, identificazione di “aree sature”, identificazione di ulteriori “Aree non idonee” per valori faunistici e identità paesaggistiche, fasce di rispetto specifiche da ogni area protetta o vincolata. E poi, l’Assessora Maraschio, impegni la Giunta ad adire con urgenza in sede legale contro le autorizzazioni espresse da Ministero e Province.La Puglia muore…. FATE PRESTO
17.02.2021 - LIPU onlus - coord della Puglia
(*) nota richiamata nel comunicatoDal Governo nuova ondata di “parchi”, quelli eolici che divorano i parchi veri.
LIPU alla politica: FERMATE I CANNIBALI !
Dalla LIPU pugliese l’allarme, l’ennesimo da oltre 15 anni !!!! Nuovo saccheggio territoriale con la famigerata SEN, Strategia Energetica Nazionale approvata qualche mese fa dal Governo, e con il relativo Decreto Incentivi in arrivo alla Conferenza Stato Regioni. Una SEN impacchettata con un contributo rinnovabile speculativo, orientato quasi totalmente al comparto elettrico e trascurandone altri ben più utili alla causa (trasporti, termico, ecc). Per tale atto, il Governo Gentiloni ha umiliato le leggi dello Stato sulla Valutazione Ambientale. Avrebbe dovuto essere un normale “Piano” Energetico Nazionale da assoggettarsi, come tutti i Piani, a VAS, Valutazione Ambientale Strategica, al fine di verificarne la sostenibilità. Invece è stato scandalosamente aggirato tale obbligo, definendo “Strategia” quello che dovrebbe essere un “Piano”! E cosi nessuna preventiva valutazione territoriale, ambientale, paesaggistica ma solo obiettivi finalizzati a legittimare nuovi succulenti sussidi per le società energetiche. E sulla scia della SEN fuorilegge, in chiusura di legislatura il Governo ha avviato l’iter di un nuovo Decreto per incentivi (ventennali!) a nuovi impianti rinnovabili per ben 6000 MW di capacità. La bozza sta per essere sottoposta al parere della Conferenza Stato – Regioni, dove si misurerà la moralità dei Governi regionali. La LIPU pugliese ha trasmesso una argomentata nota (vedi nota) al Governatore Emiliano, alla Giunta Regionale e ai Consiglieri Regionali, rivolgendo un appello affinché non sia replicata la brutta esperienza del 2015 sul precedente Decreto di incentivazione per centinaia di MW. In quella occasione la Regione lasciò passare l’atto senza sbattere i pugni sul tavolo, ignorando le richieste della LIPU. E cosi altre aree furono crocifisse. Questa volta sono 6000 i MW in ballo, in gran parte eolico, che travolgeranno la Puglia ! Le Regioni hanno l’obbligo morale di fermare i “parchi” cannibali e difendere quel che rimane dei propri territori – è l’appello di Enzo Cripezzi della LIPU – altrimenti i politici saranno ricordati come coloro che hanno consegnato altri territori alla prostituzione. Emiliano ponga una vertenza non negoziabile in Conferenza Stato Regioni: BASTA prebende alla speculazione! Quei fiumi di denaro vanno dirottati verso opzioni serie di lotta ai gas serra, non invasive e più efficaci, con il concorso e al servizio dei cittadini. Intervenire sul rubinetto dei sussidi è il modo più efficace per contrastare questa aggressione, visto che i Regolamenti, il Piano Energetico e il Piano Paesaggistico regionali sono sempre più carta straccia”. L’odore dei soldi ha già indotto le società eoliche a presentare numerosi, ulteriori, giganteschi progetti alla V.I.A. che ora è Ministeriale, prefigurando “regali” governativi alle società eoliche. Nuove piantagioni di macchine eoliche gigantesche (i parchi finti),LIPU: Attesa, in un contesto territoriale compromesso su vasta scala.
Un territorio umiliato dalla più estesa speculazione territoriale dagli anni ’60. Enormi croci hanno sfregiato a migliaia il Mezzogiorno e arricchito gruppi di potere in un contesto privo di controlli (assente perfino un’anagrafe degli impianti, invocata dalla Lipu da 15 anni), un quadro normativo deregolamentato, spesso criminogeno (come emerge da studi internazionali sulle rinnovabili all’italiana (1)), una analisi energetica impietosa, con circa 1,4% di contributo energetico sul totale del fabbisogno nazionale.LIPU, Regione Puglia e GSE sono parte civile.
Uno scenario sconcertante : oltre 1300 torri eoliche nella sola Capitanata, un contesto territoriale desolante, un far west denunciato dalla LIPU ormai da 15 anni, favorito da amministratori e politici, locali e nazionali, che hanno agevolato la farsa dell’eolico quale panacea a tutti i mali energetici, anzitutto attraverso il foraggiamento vertiginoso di questa speculazione, con sussidi sconsiderati senza alcuna analisi e alcuna regia di riferimento. Dati incontrovertibili alla mano, un fallimento. Ma non per i conti correnti delle imprese energetiche. E’ in tale contesto che negli anni la LIPU ha presentato diversi esposti alle Autorità Giudiziarie e agli Enti territoriali, oltre a innumerevoli “osservazioni” nell’ambito dei procedimenti autorizzativi per centrali eoliche (ma anche fotovoltaiche). Per alcuni di questi esposti nemmeno gli atti moralmente dovuti di una risposta. Per altri un seguito procedimentale singolare: l’accertamento di violazioni ambientali (totale mancanza di attestazione di compatibilità paesaggistica) ma la decisione di doversi fare salva la buona fede (!!!) degli indiziati. Nel caso in esame, invece, si è finalmente, e si spera non troppo tardi, approdati al rinvio a giudizio di Amministratori pubblici e rappresentanti di società del gruppo Fortore Energia, per centrali eoliche realizzate in agri di Biccari (16 torri per 32 MW in loc. Serra di Cristo – Ripe di Suonno), di Rocchetta S. Antonio