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Strade killer: la LIPU rinviene un Lupo investito sulla SS 89

Frammentazione dell'ambiente, minaccia sempre più grave per la fauna selvatica [caption id="attachment_2216" align="alignright" width="300"] ph. LIPU Fg- Lupo investito SS89 lug15[/caption] Un esemplare di Lupo (Canis lupus) è stato purtroppo  rinvenuto morto da attivisti della LIPU.  Il rinvenimento dell’esemplare, evidentemente investito, è avvenuto sulla SS89 Foggia - Manfredonia all’altezza di Monte Aquilone.     Il comprensorio è oggetto di monitoraggio da parte dell’associazione ambientalista per l’interesse che rappresenta, ricadendo anche in SIC-ZPS e in buona parte nel Parco nazionale del Gargano. “Il sito del rinvenimento – afferma Enzo Cripezzi della LIPU - rappresenta un grave fattore di rischio per la fauna selvatica, come testimoniato dai resti di altri rinvenimenti (rettili, ricci, tassi,giovani uccelli, ecc). In quel punto la Statale 89 interseca aree a maggiore naturalità che inducono gli animali a concentrare in quella zona gli attraversamenti della strada”. Non è un caso che qui la LIPU aveva ipotizzato la realizzazione di strutture ecologiche (corridoi e “ecodotti”) per ridurre l’effetto “barriera” dell’arteria stradale, nell’ambito delle opere di “compensazione” del danno cagionato sulla stessa ZPS con l’industrializzazione del Contratto d’Area di Manfredonia, condannato dalla Unione Europea.  Purtroppo prevalsero altre logiche poco edificanti. [caption id="attachment_2217" align="alignright" width="168"] ph. LIPU Fg- Lupo investito SS89 lug15[/caption] Il ritrovamento rimarca la notevole capacità di spostamento di questo predatore, che da diversi anni è presente sul Gargano utilizzando ampi territori per le sue necessità vitali. Uomo permettendo ! Infatti, simili episodi (sempre la LIPU aveva rinvenuto anni fa un raro esemplare di Lontra investito presso Candela) denotano come non sia sufficiente l’istituzione di aree protette se rimangono “isole” assediate dalla pressione antropica e spesso dall’abuso del territorio. Rete stradale, incontinenza edilizia e industriale, proliferazione di opere energetiche (in primis eolico e fotovoltaico), consumano sempre di più il territorio rurale e ne fratturano la omogeneità. Inesorabilmente si riduce e si degrada lo spazio per la vita selvatica.  “E’ per questo – aggiunge Cripezzi - che occorre puntare su una “rete ecologica”, per favorire la interconnessione degli ambienti residui e quindi la sopravvivenza della Natura. Ed è per questo che interveniamo anche nell’ambito di tanti procedimenti di valutazione ambientale per opere che aggraverebbero il degrado territoriale.”   Con non poche difficoltà, gli attivisti della LIPU hanno recuperato la carcassa del Lupo conferendola all’Istituto Zooprofilattico di Foggia per le analisi del caso, informandone il Servizio Veterinario della ASL, l’Osservatorio faunistico della Provincia e il gruppo di ricerca sul Lupo, impegnato nei Parchi nazionali del Gargano e dell’Alta Murgia, aree protette dove si sta assistendo a una lenta ricolonizzazione di questa specie.   Ora si spera almeno che quel corpo esanime possa ancora “parlare” offrendo dati conoscitivi e utili sulla popolazione di questo predatore e per la sua tutela. Foggia, 22.7.15                                                      LIPU - Sezione prov.le Foggia

NO al mega deposito Energas in ZPS

Lo dice anche la Cicogna !

All’indomani del “Cicogna Day”, la LIPU approfitta per rilanciare il suo NO al progetto di mega deposito Energas sul comprensorio di Monte Aquilone (Manfredonia). Nell’ambito dell’evento è stata divulgata la vita selvatica della Cicogna ma anche l’importanza di tutelare le confinanti aree agropastorali, vitali per la biodiversità.

NO alla distruzione di quest’area, NO al progetto Energas.

Lo dice la Cicogna, lo dice la LIPU, dillo anche Tu ”.

 E’ l’appello conclusivo a margine di un video diffuso su Youtube (vedi),  relativo alle riprese effettuate per l’occasione a uno storico nido di Cicogne proprio nei pressi del sito di progetto.

Quasi 20 gli ettari interessati, caratterizzati da habitat prioritario a pascolo steppico, ricadenti in SIC, ZPS, IBA, contigui al Parco Nazionale del Gargano e contemplati dall’istituendo Piano Paesistico: 12 grandi serbatoi, parcheggi, edifici, senza contare rete viaria e ferroviaria di servizio, con opere accessorie e 10 km di gasdotto fino al porto di Manfredonia attraverso la spiaggia di Siponto e il mare. E’ la riesumazione di un progetto presentato nel 1999 dalla stessa società, allora Isosar. Si concluse con un parere ambientale negativo e scia di contenziosi, ricorsi al TAR e vertenze tra società, istituzioni e la LIPU. Oltre ad ospitare la nidificazione e sostenere specie faunistiche di rilievo e in forte diminuzione, come Occhione e Lanario, quest’area rappresenta una attrattiva per gruppi di Cicogne che si alimentano di ortotteri qui abbondanti. “Basta ulteriore e inutile consumo di territorio, a maggior ragione in siti di grande importanza come la ZPS in esame – afferma Enzo Cripezzi della LIPU -. La riproposizione di questo vecchio progetto è un brutto segnale dopo la condanna comunitaria sostenuta dalla LIPU proprio per la distruzione delle stesse zone contermini a causa del malgoverno indotto con il Contratto d’Area”. La società non fa mistero di affidarsi proprio agli esiti della conclusione di questa condanna, evidentemente grazie alle prescrizioni annacquate da Comune e Regione con pseudo “compensazioni” e, come si vede, prive di effetto deterrente. Con una diversa e più seria conclusione della condanna comunitaria, oggi gli atteggiamenti sarebbero ben diversi. E’ per questo che il caso è stato preventivamente segnalato a quella stessa Commissione Europea che si è fatta ingannare da misure farlocche per la chiusura della vertenza. Da alcuni mesi la procedura di VIA è in atto presso il Ministero dell’Ambiente e nel gennaio scorso la LIPU ha trasmesso articolate osservazioni nell’ambito della stessa procedura. “Abbiamo controdedotto in ordine alla incoerenza rispetto alle pianificazioni energetiche e alle vocazioni territoriali – continua Cripezzi - oltre che rispetto alle incidenze negative sulla ZPS e sull’area Parco, sul cui confine, strumentalmente individuato a suo tempo (!), insisterebbe questo faraonico bubbone paesaggistico”. In via preliminare è stata contestata anche l’illegittimità della stessa procedura di Valutazione Ambientale. Infatti emergono inadempienze formali sul rispetto degli obblighi degli avvisi pubblici del procedimento e si registra la indisponibilità dello “studio di incidenza”, una relazione obbligatoria e ineludibile per verificare gli effetti sulla biodiversità e sulla ZPS ma il proponente rimanda semplicemente a un elaborato depositato al 1999.  Anche per quanto riguarda “sicurezza” e “alternative di progetto”, la società si limita a rimandare a quanto proposto 15 anni fa. La LIPU ha coinvolto il Ministero dell’Ambiente, deputato ad esprimersi sulla VIA, ma anche Ente Parco del Gargano e Regione Puglia per i pareri al procedimento. Anche Comune di Manfredonia e Provincia di Foggia devono formalmente dire la loro. Da questi Enti la LIPU si aspetta una seria assunzione di responsabilità con un diniego al progetto. “Invitiamo Energas a desistere – concludono alla LIPU - e a rivalutare questo territorio che non può essere considerato ancora con le stesse logiche di 15 anni or sono. E’ nell’interesse di tutti. Anche di Energas”. LIPU Sez. prov.le Foggia -16.06.2014