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Rinnovabili: dal Governo ennesimo atto ostile con nuovi impianti imposti

Puglia presa ancora a pesci in faccia. Anche se ha già il DOPPIO di autorizzazioni sul target!

Il Governo colpisce ancora con la imposizione manu militari di ulteriori 11 impianti energetici al Sud, in quella che fu la Puglia di Federico II, ormai devastata. È una procedura per superare il dissenso di Soprintendenze o altri enti ma in realtà con la compiacenza di amministratori regionali ed enti locali che fanno spallucce. Muti. Se non complici. Una mera formalità sbrigata in 3 min e mezzo, preconfezionata dal Min. Ambiente e approvata in Consiglio dei Ministri (quello degli impianti approvati è uno dei 14 punti trattati in 50 min). Tanto vale il territorio pugliese.

Nuovi, enormi  impianti che SI AGGIUNGONO

  • ad altri già IMPOSTI con lo stesso, odioso metodo, dal 2021 (vedasi allegato), sempre sugli stessi territori di Puglia (e Basilicata, accomunata dallo stesso destino infame);
  • a quelli approvati direttamente dal Min. Ambiente senza problemi di dissenso;
  • a quelli approvati dalla Regione e soprattutto dalle province pugliesi delegate improvvidamente dalla stessa Regione. Quella di Foggia, l’Ente Provinciale più mercenario d’Italia con la valanga di autorizzazioni rilasciate ai benefattori delle energie green dal preposto “Ufficio REGALI Ambientali”, invece di mobilitarsi, come le altre, in opposizione all’aggressione;
  • agli impianti già REALIZZATI da 25 anni, in spregio del territorio. 1800 grattacieli eolici solo in Capitanata. Oltre a migliaia di ettari ingoiati dalla lebbra fotovoltaica, oggi con l’inganno vergognoso dell’agrivoltaico, da stazioni elettriche, piste elettrodotti, container di batterie…

E meno male che la Puglia ha già OGGI oltre il doppio (il DOPPIO !), di capacità AUTORIZZATA rispetto al target di 7.384 MW di capacità aggiuntiva previsto al 2030! – chiosa Enzo Cripezzi della LIPU pugliese, che aggiunge – Denunciamo da sempre procedure distorte e ridicole, con dati che smentiscono senza appello i piagnistei delle procedure “bloccate”. Qual è il disegno osceno dietro questa mostruosa svendita territoriale se non quello di ossequiare una miserabile contrattazione di territorio in cambio di briciole, da chi ne ricava lucrosi introiti finanziari ?

Insomma, falchi, allodole, occhioni e pernici di mare… la preziosa  biodiversità degli ecosistemi agricoli e pastorali spazzata via, perfino nei siti riproduttivi.  E ulteriori paesaggi agricoli buttati nello sciacquone dell’indifferenza, industrializzati senza vergogna. Non resta che celebrare le esequie per quello che fu il celebrato PPTR – Piano Paesaggistico Territoriale Regionale pugliese e con esso tutti i valori territoriali.

O chissà che il neo governatore pugliese Decaro voglia stupirci e fare qualche un ricorso. Uno. Almeno UNO, contro queste autorizzazioni. E magari nominare addirittura un vero assessore all’ambiente e territorio ponendo fine a un disinteresse indecoroso. Quella del soprammobile non è mai una buona politica.

Foggia, 12.12.2025                                          LIPU odv – coord della Puglia

Di seguito estratto del comunicato del Governo in narrativa

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Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 151 – 11 Dicembre 2025

Il Consiglio dei Ministri si è riunito giovedì 11 dicembre 2025, alle ore 18.02 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano.

…OMISSIS…

PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

Il Consiglio dei Ministri, ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lettera c-bis), della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell’articolo 7 del decreto-legge del 17 maggio 2022, n. 50, ha espresso il parere favorevole, con valore di valutazione di impatto ambientale (VIA), in merito ai progetti relativi alla realizzazione di undici impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, localizzati nel territorio della Regione Puglia:

    impianto agrivoltaico, denominato “Frutti antichi Troia”, di potenza nominale pari a 21.890 kWp e delle relative opere di connessione, da realizzarsi nel comune di Troia (FG);

    impianto agrivoltaico e delle relative opere di connessione alla RTN, di potenza nominale pari a 80 MW, da realizzarsi nei Comuni di Torremaggiore (FG) e San Severo (FG);

    impianto agro-fotovoltaico integrato con allevamento ovicaprino, avente potenza pari a 49,912 MW combinato con sistema di accumulo di energia elettrica di 25 MW, per una potenza complessiva ai fini della connessione pari a 75 MW, sito nel comune di Manfredonia (FG), località “Panetteria del Conte”;

impianto fotovoltaico e delle relative opere di connessione da realizzarsi nel Comune di Manfredonia (FG), in località Monachelle;

impianto agrivoltaico della potenza di 140,66 MW e delle relative opere di connessione alla RTN da realizzarsi nel comune di Cerignola (FG);

    impianto agrivoltaico di potenza pari a 33,908 MW, delle relative opere di connessione e di un impianto di accumulo (BESS) di potenza complessiva pari a 5 MW, da realizzarsi nel comune di Castellaneta (TA);

    impianto agrivoltaico di potenza nominale pari a 60 MW, da realizzarsi nel comune di Rignano Garganico (FG), in Località Saldoni, e di San Marco in Lamis (FG);

    impianto agrovoltaico, denominato “FV Cerignola”, da realizzarsi nel Comune di Cerignola (FG), con opere di connessione alla rete site anche nel Comune di Ascoli Satriano (FG);

    impianto agrovoltaico della potenza nominale pari a 96,83 MW, da realizzarsi nel comune di Ascoli Satriano (FG), in località contrada Perillo e delle opere di connessione alla rete, da realizzarsi anche nel comune di Melfi (PZ);

    parco agrovoltaico denominato “Celone 02”, integrato da un progetto di riqualificazione agricola, della potenza di 38,0016 MWp, da realizzarsi nel comune di Foggia;

impianto agrivoltaico della potenza di 63,86 MW e delle relative opere di connessione alla RTN, nel Comune di Mesagne (BR) e Brindisi (BR).

…OMISSIS…

Il Consiglio dei Ministri è terminato alle ore 18.53.

Rinnovabili. Provincia di Foggia, provincia degli orrori !

Associazioni e comitati si aggregano per invocare interventi istituzionali

In Capitanata si sta consumando la più grave speculazione territoriale di sempre che rischia di completare la omologazione della Daunia a mero ricettacolo industriale di pale e pannelli, stazioni elettriche, strade, elettrodotti.

Pochi lo sanno ma innumerevoli progetti del valore di centinaia di milioni di euro (per i proponenti) continuano a passare tra le mani autorizzative dell’Ufficio Ambiente della Provincia di Foggia (da anni improvvidamente delegata allo scopo dalla Regione), con valutazioni ambientali disinvolte e senza alcun tutoraggio politico né controllo sociale (i consiglieri non rispondono ad elezioni dirette).

Ma la Capitanata è già schiacciata da quasi 1700 grattacieli eolici, qualche migliaio di ettari di fotovoltaico e pesanti opere accessorie, sia in esercizio oltre che autorizzati e in attesa di realizzazione.

Si aggiungono procedure autorizzative di competenza Ministeriale o Comunale, ognuna  avulsa dall’altra! La Regione, invece, continua a guardare. Al limite partecipa passivamente ai procedimenti imposti dal Governo.

E’ quindi gravissimo il tradimento che l’Ente Provincia perpetua alla sua comunità: invece di mobilitarsi come ente di raccordo territoriale (e come accade altrove in Italia!!) per far fronte ad un fenomeno indubbiamente aggressivo e fuori controllo, diventa essa stessa “carnefice” nel chiuso degli uffici VIA, con la elusione sistematica dei valori territoriali ad ogni istruttoria autorizzativa.

La biodiversità è “affettata” o sfrattata. Il paesaggio e gli assetti urbanistici, destrutturati. Il turismo delle aree interne e rurali, delle masserie storiche, dei Tratturi regi è ridicolizzato. I campi del “granaio d’Italia, strumentalmente sguarniti di tutele e con un comparto in crisi, favoriscono i “benefattori” che spadroneggiano, in spregio delle più elementari regole di concertazione e pianificazione.

Ma in gioco è anche l’identità della Daunia, appesa a un filo: la Provincia di Foggia sta approvando mega impianti che spazzeranno via pure i contesti della Torre di Tertiveri, di Castelpagano, del castello di Lucera e perfino di Castelfiorentino, simbolo della medievalità, dove mori  Federico II. Fino a ieri tutelati da fasce di 10 km , oggi aggrediti dalle istanze spregiudicate delle società.

Sullo sfondo una Regione che si appresta a emanare una Legge Regionale sulle aree idonee e non idonee in materia di insediamenti rinnovabili. Un provvedimento tardivo, sulla scorta delle nuove norme quadro. Ma è un DDL che pare dettato dalle stesse società : invece di recuperare decenni di lacune pianificatorie, cancella le flebili e insufficienti  tutele odierne.

Mo Avast !  (Ora Basta)…

è lo slogan ma anche l’imperativo, intorno al quale si stanno aggregando associazioni e cittadini della Capitanata (comitati, agricoltori espropriati o resistenti… oltre ad associazioni che in Capitanata si sono storicamente battute per il rispetto del territorio: LIPU, Italia Nostra, FIAB, Conalpa, VAS….) per una rinnovata protesta. Intanto con un primo, simbolico Sit-In proprio avanti all’Ente Provincia, stamani, alla presenza dei media più sensibili che hanno rilanciato la rivendicazioni manifestate.

Le rinnovabili non possono essere totalizzanti e prevalenti su tutto. Non possono continuare ad essere imposte manu militari, con la logica di un cancro ed espandersi al ritmo di metastasi.

In definitiva la Daunia non può continuare ad essere la prostituta delle società energetiche.

Il gruppo “Mo Avast” ora chiede di conoscere da che parte sta la politica. E se intende farla, la sua parte!

Foggia, 7.3.25                                                                                Gruppo “Mo Avast

Rinnovabili: è disastro ambientale !

E in regione arriva la legge Sfascia Puglia.

La più grande speculazione territoriale (e finanziaria) del Paese. Dopo 240 MLD di incentivi (solo quelli diretti) assicurati alle società delle energie “pulite”, il celebrato territorio rurale del Mezzogiorno sprofonda senza freni nel più totale saccheggio, con la scandalosa complicità istituzionale.

La Puglia si distingue per ignavia e predazione sistematica dei valori paesaggistici, naturali, storici e identitari. Solo in Capitanata quasi 1700 grattacieli eolici alti fino ad oltre 200 m (destinati ad aumentare con le autorizzazioni continuamente rilasciate). Si aggiungono qualche migliaio di ettari di “laghi grigi” di fotovoltaico. Ovunque elettrodotti, ulteriori elettrodotti in alta tensione di Terna, strade di servizio, sottostazioni e stazioni elettriche grandi come quartieri. Tutto a suon di espropri e alterando gli equilibri democratici delle piccole comunità, con il penoso  do ut des delle royalties. Il resto della Puglia segue a ruota con enormi territori già martoriati, dalle aree di pre Murgia a tutto il Salento e al Tarantino. Per di più centinaia di progetti sono in iter.

La Regione si era dotata del Regolamento Regionale 24/2010 e del PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) nel 2015. Due provvedimenti di grande spessore ma perennemente sotto attacco da parte delle società energetiche e insufficienti a contenerne l’ingordigia. Purtuttavia mai irrobustiti dalla politica regionale affinché le tutele fossero severamente rispettate !

In ossequio al quadro normativo statale, ora le Regioni hanno un obbligo: emanare una legge che identifichi (almeno a babbo morto) aree idonee e (quel che rimane delle) aree non idonee per l’insediamento entro il 2030 di ulteriori 80.000 MW di potenza rinnovabile rispetto all’installato al 2020. Malgrado gli impianti già realizzati, alla Puglia spettano la bellezza di ulteriori 7.384 MW (anche offshore).

Dopo anni di lassismo ci si aspetterebbe uno straccio di responsabilità! – evidenzia Enzo Cripezzi della LIPU pugliese – E invece? Il disegno di legge (222 del 23.10.24) proposto dalla Giunta alla (finta) concertazione sociale e al Consiglio regionale, NON apporta tutele concrete e addirittura va ad amputare il già misero quadro di tutele esistenti, condanna a morte le residue aree rurali. Una norma che fa a pezzi il PPTR e se ne frega di aree IBA, visuali paesaggistiche, biodiversità e contesti rurali. Una legge sfascia Puglia!”.

A peggiorare la situazione, il ricorso di fameliche società energetiche al TAR Lazio. Contestano il DM quadro (DM MASE 21.6.24) reo di concedere questi spazi di manovra alle Regioni. In attesa della decisione (il 5 febbraio), le società avevano chiesto pure la sospensiva su questa potestà di legge regionale. Su quest’ultimo aspetto il Consiglio di Stato ha concesso tale interdizione ma solo sulle aree idonee, in attesa della decisione al TAR. Intanto gli iter autorizzativi corrono e ipotecano altri territori. Regione muta. Mentre la pseudo narrazione sulle rinnovabili salvifiche imperversa per condizionare i consessi decisionali.

La LIPU ha espresso le proprie osservazioni al DDL regionale. 70 pagine comprensive di allegati a supporto, richiamano oltre 20 anni di far west e le conseguenze ulteriori di un simile provvedimento, invocando correttivi e tempestività, per rendere più indolori possibili le ulteriori migliaia di MW da installare.

La Regione dovrebbe portare rispetto alla comunità pugliese: Giunta, commissioni consiliari e consiglieri la smettano di odiare la Puglia. La smettano di consegnare quel che ne rimane alla prostituzione energetica, spacciata per transizione. Rendano conto sulle contestazioni mosse al DDL e approvino i correttivi!

4.2.2025                                               LIPU odv – coord. della Puglia