Archivi categoria: Aree protette, SIC, ZPS, IBA

PARCO, PER NATALE REGALA UNA MORATORIA PER LE COSTRUZIONI SULLA COSTA DEL GARGANO

Share

LA RICHIESTA DI LIPU E WWF 

Le sezioni LIPU e WWF di Foggia propongono all’Ente Parco un regalo di Natale da fare ai cittadini che, sempre più numerosi, si mobilitano nella campagna  “Parco: ti voglio ricordare che c’è il Gargano da salvare”.

Il regalo richiesto dalle Associazioni consiste nell’adozione di una moratoria sulle edificazioni in zona costa, nell’attesa dell’approvazione del Piano del Parco. Con un circostanziato documento LIPU e WWF hanno chiesto, infatti, che il Consiglio dell’Ente Parco del Gargano adotti uno specifico Ordine del Giorno prescrittivo con cui la costa sia oggetto di una particolare attenzione, evitando di concedere nuovi pareri autorizzativi per l’edificazione entro i 2000 metri dalla linea di battigia marina, anche per i terreni elevati sul mare, e questo fino all’adozione del Piano del Parco.

A sostegno della loro richiesta, le Associazioni hanno evidenziato che nell’ultimo periodo il Gargano sta conoscendo una proliferazione di proposte progettuali d’impianti turistici, lottizzazioni, centri alberghieri che interessano particolarmente la fascia costiera del Parco Nazionale, all’interno della perimetrazione o immediatamente a ridosso della stessa. La lottizzazione Gusmaj e i nuovi impianti alberghieri nella stessa baia, il Pirt Manaccora, il villaggio Lesina 2, la lottizzazione turistica di Capojale, la variante al PRG alle Isole Tremiti con le recenti strutture edilizie realizzate su Capraia, le nuove strutture turistiche in loc. Sfinale (centro turistico Paglianza e villaggio La bombarda), tre porti turistici, la lottizzazione Marcegaglia di Pugnochiuso, i vari villaggi turistici proposti in agro di Vieste (valle della Grotta e loc. Merino), il Pirt di Torre Mileto, …… e altri progetti sono in dirittura d’arrivo.

Sono tutte iniziative, evidenziano LIPU e WWF, emblematiche di un momento critico in cui si cerca di portare a compimento disegni improvvisati che prescindono da una programmazione urbanistica oculata che tenga maggiormente conto del prezioso e non infinito bene che è la costa.

Anche se tutte queste realizzazioni risultassero un giorno autorizzate e, pertanto, sul piano formale, regolari, le scriventi Associazioni dichiarano la propria assoluta contrarietà a tali progetti che rivelano, a dir poco, un enorme ritardo “culturale”. La strada che vorrebbero percorrere i fautori degli stessi è, infatti, ancora quella di uno sviluppo economico basato sulla privatizzazione di luoghi e risorse, sui grandi investimenti infrastrutturali con effetti disastrosi sull’ambiente naturale e sul paesaggio.

Per questi progetti l’Ente Parco è chiamato ad esprimere i pareri di competenza (Valutazione Impatto Ambientale, Valutazione di Incidenza) tramite la propria struttura tecnica e il momento appare assolutamente nevralgico: da un lato l’assalto alla costa assume vigore dall’altro si profila l’adozione del Piano del Parco, che dovrebbe garantire uno sviluppo armonico e sostenibile del territorio, capitale irrinunciabile di ogni prospettiva di futuro. Per questo motivo, affermano LIPU e WWF, appare urgente, doveroso e improcrastinabile che il Consiglio dell’Ente Parco si faccia carico delle responsabilità indotte da tale situazione e adotti la moratoria proposta per la costa.

Le Associazioni ambientaliste hanno chiesto, pertanto, al Presidente, massima espressione politica dell’Ente Parco, di farsi carico di promuovere con forza e autorevolezza l’adozione dell’ordine del giorno prescrittivo volto a garantire una moratoria sui procedimenti autorizzativi  limitatamente all’ambito costiero e ciò in difesa dell’ambiente e della meravigliosa natura della costa del Gargano ma anche nel rispetto delle autentiche istanze dei cittadini. L’adozione della moratoria assumerebbe, infatti, anche  il fondamentale significato di disponibilità ad un confronto con i cittadini mobilitati in difesa del Gargano, che  si fanno perciò portatori di nuovi parametri per una diversa vivibilità e che intendono partire dalle proprie esigenze e non da quelle di chi deve fare affari attraverso anche eventuali processi speculativi. Quindi un doppio meraviglioso regalo di Natale proposto da LIPU e WWF al Parco: per la natura e per i cittadini che la difendono.

Foggia, 20.12.2006        LIPU -Sez. di Foggia        WWF – Sez. di Foggia

PARCO DEL GARGANO: AGGREDITA VALLE DELLA VECCHIA AI PIEDI DI MONTE SACRO

Share

 

La causa non è certa ma l’effetto è sicuro: una nuova devastante aggressione nel cuore del Parco del Gargano.

Lo rivela, purtroppo, un nuovo capitolo del Dossier “Emergenza Gargano” scritto dai cittadini mobilitati nella campagna “Parco: ti voglio ricordare che c’è il Gargano da salvare” promossa da LIPU e WWF di Foggia.

Siamo nel  territorio di Mattinata, all’interno della meravigliosa  Valle della Vecchia, ai piedi di Monte Sacro. Nello stesso comprensorio comunale dunque dove nei giorni scorsi, in località Vergone del Lupo, i carabinieri, Valle della Vecchia 1con una brillante operazione, hanno arrestato otto persone impegnate ad abbattere alberi meravigliosi per rubare la legna.

Anche nello scempio in Valle della Vecchia, evidenziano LIPU e WWF,  è stato effettuato un pesante disboscamento con  asporto del legname. Ulteriore aspetto, assai grave, è costituito dal fatto che il taglio è stato preceduto da un disastroso accesso con una ruspa che ha distrutto il fondo del vallone, prima coperto da folta vegetazione e caratterizzato solo da un sentiero stretto e poco accessibile, lasciando così ora una pista percorribile da automezzi. Tutto ciò in un sito dall’assoluta delicatezza e vulnerabilità.

Valle della Vecchia 3Ci troviamo alle pendici di Monte Sacro, a metà strada fra Mattinata e l’inizio della Foresta Umbra. Monte Sacro domina la costa orientale del promontorio e in un breve spazio vi è un forte contrasto d’ambienti naturali con una serie di valli ammantate da una fitta vegetazione. Valle della Vecchia è sicuramente una delle più belle. Nella sua parte iniziale, molto stretta, vegeta un bosco con frassini, aceri, carpini, poi si fa più profonda presentando una grande parete calcarea a strapiombo. La vegetazione diventa di tipo mediterraneo con, nel fondo della valle, alcuni secolari grandi esemplari di leccio. Sulle pareti dei valloni si riproducono rari uccelli rupicoli con una concentrazione d’uccelli nidificanti, ben 14 specie, oltre alla più elevata concentrazione di specie d’orchidee, ben 47. Vi sono anche altre specie rare quali il capriolo, il gatto selvatico, il gufo reale. Per quanto poco conosciuta, è dunque una delle aree più significative del Gargano con caratteristiche paesaggistiche, floristiche e faunistiche uniche. Il sito rientra, infatti, in zona “1” del Parco del Gargano e, inoltre, ricade all’interno del ZPS (Zona Protezione Speciale) IT9110009 “Valloni di Mattinata – Monte Sacro”.

L’area è stata pesantemente disboscata, lasciando allo scoperto la base della gola con gravi conseguenze per le varie specie che vi si rifugiavano ma, soprattutto,  per gli uccelli rupicoli ed i rari rapaci prioritari a livello comunitario che, grazie alla riservatezza della zona e alla protezione della vegetazione che dominava il fondo della gola, utilizzavano le pareti della valle anche come sito riproduttivo.  A tutto questo, evidenziano LIPU e WWF, possiamo dire addio almeno per alcuni anni in quanto tale protezione non esiste più! Non va sottovalutato anche il danno sul piano idrogeologico, determinato dall’impatto che le precipitazioni, che si concentrano idrograficamente nella gola, eserciteranno sull’alveo scoperto.

Insomma là dove la stentata accessibilità era limitata ad un sentiero stretto e tortuoso, in una volta arborea impenetrabile, oggi si ha letteralmente l’impressione di un vero e proprio sventramento !

Circa le cause, evidenziano LIPU e WWF,  sembra che i tagli abbiano una continuità con altri effettuati sulle pendici di Monte Sacro. Va verificato, quindi, se in passato vi siano state richieste per apertura di sentieristica e per tagli boschivi, con le quali andrebbero valutati possibili legami.  Occorre anche osservare, rilevano ancora LIPU e WWF, che sulla destra della gola è stata edificata negli ultimi tempi un complesso edilizio, notevolmente impattante per la sua localizzazione, rispetto alle quale appare fortemente dubbia la legittimità autorizzativa. Sono segnali inquietanti che rendono verosimile la possibilità che il tutto si potrà poi trasformare in una “profanazione” perenne di una delle aree più integre del Gargano con tanto di rischio d’edificazione.

Di fronte al susseguirsi quasi giornaliero di queste devastazioni, evidenziano LIPU e WWF, si ha l’impressione che sia cresciuta nel Gargano una convinzione d’impunità, che certamente potrebbe essere incoraggiata dalle gravi affermazioni del presidente del parco che in TV sostiene che gli abbattimenti degli abusi sono uno spreco di denaro pubblico.

LIPU e WWF per quanto accaduto hanno presentato una circostanziata denuncia al Corpo  Forestale dello Stato al servizio del Parco del Gargano e agli stessi carabinieri di Mattinata, chiedendo anche il sequestro cautelativo dell’area allo scopo di evitare ulteriori gravi danni ambientali ma soprattutto per impedire l’accessibilità di mezzi e persone e favorire così il recupero e la tutela del sito. Al presidente del Parco chiedono di fare qualcosa di più concreto promuovendo nei confronti dei responsabili la costituzione di parte civile dell’Ente Parco al fianco degli ambientalisti e non limitarsi a compiacersi dell’operato dei Carabinieri come ha fatto in occasione dell’operazione dei militari in località Vergone del Lupo a Mattinata. Ai cittadini, le Associazioni chiedono di continuare a collaborare facendo giungere le proprie segnalazioni nell’ambito della mobilitazione “Parco: ti voglio ricordare che c’è il Gargano da salvare”.

Foggia, 06.12.2006        LIPU – Sez. di Foggia     WWF – Sez. di Foggia

GUSMAY: NUOVA IMMENSA COLATA DI CEMENTO

Share

Sul versante nord-est del promontorio garganico, in agro di Peschici, in località Gusmay – Manaccore, al km 15 della strada litoranea Peschici – Vieste è in arrivo una nuova immensa colata di cemento su uno dei pochi tratti di costa rimasti intatti. I dati parlano da soli: circa 1000 residenze, 19 villette, piscina condominiale, centro servizi con negozi, piazze,  impianti sportivi e per il tempo libero,  ristorante e centro “benessere”, parcheggi per 11.000 mq, nuovo albergo da 120 stanze e 2 piani con annessi 3 corpi di residenza alberghiera, 7 “unità residenziali” delle quali ognuna contiene a sua volta 4 residenze. Nel complesso 67.000 metri cubi di cemento in tre strutture distinte e distanti tra loro in media 200 m.  L’area complessiva interessata è di 80 ettari, con un’altitudine che va da pochi metri a circa 50 ÷ 60 metri. 

Si tratta del progetto di lottizzazione proposto dalla società Manacore Investur di Milano.

È la rivelazione  del primo capitolo del Dossier “Emergenza Gargano” che le sezioni di Foggia di LIPU e WWF stanno costruendo con la collaborazione di tutti nell’ambito della mobilitazione recentemente avviata denominata “Parco: ti voglio ricordare che c’è il Gargano da salvare”. È una mobilitazione  di tutti coloro che considerano il Gargano un patrimonio dell’umanità da difendere dalla cecità o dagli squallidi interessi di pochi. L’obiettivo principale è sollecitare l’Ente Parco ad intervenire per fermare la devastante aggressione cementizia cui è sottoposto il nostro promontorio.

La lottizzazione ricade in zona “1” del Parco  cioè in area “di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con limitato o inesistente grado d’antropizzazione”. La zona è anche soggetta a vincolo idrogeologico e rientra nel Sito d’Importanza Comunitaria SIC IT911002 “Manacore del gargano”, oltre che essere caratterizzata da habitat di notevole pregio. Inoltre, l’area risulta essere notevolmente interessata da flussi migratori d’uccelli,   dalla presenza di specie rare, come la Testuggine terrestre, il Saettone, il Cervone,  e di specie “vulnerabili” inseriti nella lista rossa come il Falco Lodolaio.

La lottizzazione proposta è un’altra conferma, evidenziano LIPU e WWF, che non vi è nessuna intenzione di rinunciare ad uno sviluppo tutto basato sull’assalto del cemento, fonte oggi d’enormi guadagni nelle mani di pochi, domani di paesaggi desolati e d’orribili ecomostri. La strada per un turismo sostenibile è invece quella del recupero delle abitazioni dei centri storici, salvaguardando il prezioso capitale costituito dalla natura del Gargano, senza il quale nessuno sviluppo è possibile.

LIPU e WWF sottolineano, inoltre, che, purtroppo, si sono già dovute occupare di cementificazioni che vanno  sotto il nome di Gusmay. Lo scorso ottobre, infatti,  il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari, in collaborazione con i Carabinieri di Peschici e  con le Guardie del WWF Puglia,  hanno sottoposto a sequestro sulla spiaggia Gusmay una struttura costituita da bar, ristorante, bagni, docce e servizi vari realizzata in cemento armato, utilizzo di profilati e con tettoia di legno. Il tutto su area dunale in una zona dove vige il vincolo paesistico e quello idrogeologico. Del resto negli  ultimi anni la spiaggia Gusmay ha già subito una trasformazione ambientale notevole con taglio incontrollato d’alberi e interventi tesi ad eliminare la duna.

Precedentemente, nel maggio 2006, le associazioni avevano presentato al Corpo Forestale dello Stato una denuncia per un’altra mega colata di cemento relativa all’ampliamento dell’Hotel Gusmaj, sul versante mare della stessa arteria stradale e contigua alla lottizzazione odierna, che rappresenta  una modifica territoriale di notevole entità con oltre 2500 mq di superficie coperta (oltre ad opere connesse non coperte come parcheggi ecc.) e una cubatura per 12.500 metri cubi e 150 residenze.

LIPU e WWF osservano  come tale ampliamento dell’Hotel Gusmaj, per opera dello stesso proponente Manacore Investur, sia stato abilmente escluso dalle procedure di Valutazione d’Impatto Ambientale, adducendo limiti di cubatura e di superficie appena al di sotto della soglia minima, che invece, come la normativa prevede, avrebbero dovuto essere considerati in cumulo con quanto già realizzato nella stessa zona e con quanto si intende realizzare con la lottizzazione odierna.

È evidente, quindi, l’enorme impatto cumulativo di tutte queste edificazioni, realizzate e richieste sull’area costiera,  che causano una forte antropizzazione e un notevole consumo dei suoli. Per questo motivo, LIPU e WWF hanno chiesto, con un documento inviato all’ente Parco e all’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia, che sia realizzata una Valutazione d’impatto Ambientale (VIA) e una Valutazione d’Incidenza (VI) non per singoli interventi o solo per alcuni di essi ma, come la normativa prescrive, sull’intero intervento. I vari tentacoli di cemento di quello che va  sotto il nome di Gusmay devono essere considerati per quello che sono cioè facenti parte di un unico disegno.

LIPU e WWF hanno in definitiva chiesto, con articolate e circostanziate argomentazioni, alla Regione Puglia e al Parco del Gargano di esprimere parere negativo alla lottizzazione proposta. Al Parco, in particolare, le Associazioni ricordano che gli enormi ritardi accumulati nella stesura del Piano del Parco hanno reso possibile anche la vicenda Gusmay.

Foggia, 14.11.06            LIPU – Sez. di Foggia               WWF – Sez. di Foggia

Relitto Eden V. ULTERIORI, INQUIETANTI NOVITÀ RILEVATE DA LIPU, VAS E WWF

Share

relitto edenV ortofoto 

A conferma dei timori espressi da LIPU, VAS e WWF della provincia di Foggia per la Duna di Lesina in relazione al progetto di rimozione del relitto navale “Eden V”, le stesse Associazioni segnalano una gravissima, inquietante novità.

Si tratta dell’apertura di piste e pericolosi movimenti terra, da parte d’ignoti, con distruzione sistematica e rimozione della macchia mediterranea, sulla duna di Lesina e proprio all’altezza del relitto navale presso la pista esistente.duna lesina pista aperta

Il tutto è stato già segnalato al Corpo Forestale dello Stato e da questi riscontrato con la  richiesta di conoscere gli esiti delle indagini.

Quella che era una pista impervia che conduceva a mare nei pressi della Eden V ora sta per trasformarsi in una pista larga e a  “doppia corsia”, preludio all’assalto temuto dalle associazioni ambientaliste da parte del turismo di massa e del bracconaggio, nel cuore di una delle aree più integre e meglio conservate del Parco.

La domanda che sorge, evidenziano LIPU, VAS e WWF, è inquietante. A chi interessa che si aprano comode strade d’accesso fino al cuore della duna?

Le Associazioni sottolineano come l’area di Lesina, e l’istmo lagunare in particolare, sia una zona “caldissima”, al centro di appetitosi interessi mai sopiti di assalti edilizi e di pseudo-turismo di rapina, nati negli anni 70 e 80 con i progetti di lottizzazione “Karumba” e ancora oggi tornati alla ribalta, ad esempio con il progetto di lottizzazione “Lesina 2”.

Incuneare strade, piste e strutture antropiche sulla duna di Lesina, significa fare un colossale regalo a qualcuno e avviare al degrado uno dei fiori all’occhiello del Parco Nazionale del Gargano. Questo è il pericolo più grave cui si va incontro con la rimozione della Eden V.

LIPU, VAS e WWF considerano come un primo positivo segnale la disponibilità  al confronto da parte dell’assessore all’ambiente della Provincia in seguito al loro intervento sulla vicenda, non mancando però, al pari dell’avviso emesso per la vendita e rimozione del relitto, di “avvisare” pubblicamente le società interessate che l’intervento in questione va assoggettato alla Valutazione d’Incidenza come previsto da precise normative di riferimento e in alcun caso aggirabili e che su questa procedura faranno valere le proprie ragioni.

Foggia, 19.10.2006 

LIPU – Sez. di Foggia        VAS – Sez. di Foggia        WWF – Sez. di Foggia

GRAVE PERICOLO PER LA DUNA DI LESINA DALLA RIMOZIONE DEL RELITTO NAVALE “EDEN V”

Share

La denuncia di LIPU, VAS e WWFrelitto edenV ortofoto

Grave pericolo per la Duna di Lesina a causa di un mostro che dorme nel mare e che inaspettatamente si decide di eliminare. Si tratta della rimozione del relitto navale “Eden V” con progetto dell’assessorato all’ambiente della Provincia di Foggia da promuovere con finanziamenti dello stesso Ente e a mezzo bando di gara pubblico, già discusso e stilato nell’ambito di una conferenza di servizio tra Enti a vario titolo coinvolti.

Le Associazioni ambientaliste della provincia di Foggia LIPU, VAS e WWF intervengono sulla vicenda, considerando la cura così come concepita, ovvero  la rimozione della nave naufragata, più nociva della malattia ovvero della presenza del relitto stesso.

Le Associazioni ambientaliste hanno, pertanto, inoltrato un atto di diffida, con richiesta d’accesso agli atti, all’Assessorato Ambiente della Provincia di Foggia, Parco Nazionale del Gargano, Capitaneria di porto di Manfredonia, Comune di Lesina, Ispettorato Forestale, Settore Ecologia della Regione Puglia e Corpo Forestale dello Stato.

Le associazioni denunciano il grave impatto su fauna, flora e paesaggio determinato dal cantiere di non poco conto che sarà realizzato sulla spiaggia finalizzato ufficialmente a favorire la rimozione graduale del relitto navale.

Ma aspetto di gran lunga più grave è la frequentazione e l’incremento della mobilità viaria determinata, quanto meno, dai mezzi pesanti interessati dal cantiere che dovranno trasportare lungo il delicato istmo dunale la nave pezzo per pezzo.

Senza contare, evidenziano ancora LIPU, VAS e WWF, le conseguenze, gravissime determinate dalla prevista  “stabilizzazione” e “consolidamento” delle attuali piste che si sviluppano sul cordone dunale sabbioso e che così diventeranno delle vere e proprie carreggiate.

È evidente che a margine di tale intervento, già di per sé deleterio, vi sarà una nuova esposizione dell’istmo dunale, del tutto incontrollabile e ingestibile, al turismo di massa nel cuore della spiaggia più integra, per non parlare del bracconaggio, diurno e notturno, paradossalmente con un danno ben superiore rispetto alla presenza del relitto navale.

Il tutto si traduce, denunciano LIPU, VAS e WWF,  in una vera e propria modifica permanente dell’assetto territoriale, con la realizzazione d’opere finalizzate alla mobilità, per altro di mezzi pesanti, vietate nelle “Zone 1” dalle misure di salvaguardia del decreto istitutivo del Parco e a nulla può valere la secondaria utilizzazione come piste taglia fuoco allo scopo di giustificare speculativamente le opere.

L’iniziativa si tramuterà in un irreversibile colpo al cuore di una delle aree più integre e meglio conservate del Parco Nazionale del Gargano e per questo in gran parte ricompresa come Zona 1 dello stesso.

L’intervento proposto, evidenziano le Associazioni ambientaliste,  non rispetta neanche  le prescrizioni del regolamento d’attuazione del piano di gestione del pSIC “Duna e Lago di Lesina – Foce del Fortore” approvato dal Parco del Gargano nel 2002 che vieta <<qualsiasi intervento che possa provocare la perdita o la diminuzione delle caratteristiche naturali delle aree>>. Il piano di gestione è anche a conoscenza dell’Unione europea in quanto era stato realizzato nell’ambito di un progetto Life attuato dal Parco.

LIPU, VAS e WWF  ritengono che il Piano di rimozione del relitto possa contemplarsi esclusivamente via mare e con l’insediamento di un cantiere nei pressi del relitto, dal carattere assolutamente temporaneo e che contempli il perfetto ripristino dello stato dei luoghi alla fine dei lavori. Il tutto non senza aver rispettato le vigenti normative di riferimento dell’area protetta e dei siti Natura 2000 presenti, ovvero del SIC (Sito d’Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona di Protezione Speciale) che insistono proprio sull’area d’intervento, e rispetto ai quali Regione ed Ente Parco assumono particolari responsabilità nei confronti dell’Unione Europea.

Per LIPU, VAS e WWF un progetto con tali conseguenze ambientali non può essere affrontato e risolto nella sconcertante disinvoltura di conferenze di servizio.

Secondo un copione tipico dell’improvvisazione, il piano di rimozione del relitto in questione appare definito senza prevedere le prescrizioni derivanti dall’assoggettamento dell’intervento alla “Valutazione d’Incidenza”,  prevista e non aggirabile dalla attuale normativa.

Per questi motivi, le Associazioni, riservandosi di adire alla Autorità Giudiziaria in caso di prosieguo dell’iniziativa, hanno chiesto all’Ente Parco e all’Ente Provincia di Foggia  i verbali e le risultanze delle sedute della conferenza di servizio relativa alla rimozione del relitto, alla Capitaneria di Porto di Manfredonia di sospendere la pubblicazione dei bandi per i lavori, al Corpo forestale dello Stato la verifica e la vigilanza preventiva dei luoghi allo scopo di prevenire ogni manomissione dell’ecosistema dunale, all’Assessorato  Ecologia della Regione Puglia  di conoscere le istanze dei procedimenti di Valutazione d’Incidenza che saranno eventualmente intrapresi dai proponenti l’intervento di rimozione del relitto.

Foggia, 10.10.2006

LIPU- Sez. di Foggia         VAS– Sez. di Foggia         WWF- Sez. di Foggia